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Ordile ai lavoratori
"Liberate la stanza"

Dopo settimane di silenzio, in cui hanno fatto sentire la loro voce solo lavoratori e sindacalisti per reclamare diritti fin qui negati ora è l’Ente teatro che passa all’attacco. Ieri la lettera del sovrintendente Paolo Magaudda oggi la richiesta del presidente Luciano Ordile di sgomberare immediatamente la stanza della presidenza occupata da settimane dai lavoratori in protesta. Ordile ha inviato una lettera alle organizzazioni sindacali e per conoscenza al Prefetto Stefano Trotta per chiedere, fermo restando il presidio dei lavoratori, di poter tornare a lavorare nella sua stanza.

«Il permanere di varie persone - anche estranee ai sindacati e ai dipendenti di questo Ente - nella stanza mi impedisce di fatto e in maniera obiettiva di poter lavorare e quindi di adempiere in maniera completa ai miei compiti di Presidente.” Questo il passaggio centrale della missiva ma Ordile formula anche un augurio ai dipendenti. “Mi auguro che il pagamento dello stipendio di dicembre e della tredicesima, nonché il pagamento ai professori d'orchestra di tutte le spettanze maturate nel 2012 contribuisca a migliorare il clima complessivo delle relazioni al fine di far fronte comune nei confronti delle istituzioni di Palermo”. Adesso si attende una risposta dai sindacati e capire se intendano accogliere l’invito di Ordile a 24 ore delle precisazione del sovrintendente Magaudda che li ha accusati di aver distorto la verità sui debiti dell’ente, che non esisterebbero,  di voler rifiutare a tutti i costi  il dialogo e di essere rimasti in silenzio per anni. Insomma un continuo lancio di accuse reciproche che non sembra potersi esaurire in poco tempo. Una battaglia senza esclusione di colpi nella quale c’è sempre il Teatro Vittorio Emanuele a pagarne le conseguenze. 

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