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Giro di estorsioni,
usura e droga, 30 anni
a Rosario Tamburella

La Seconda sezione penale del Tribunale, ieri in tarda serata, ha condannato 13 degli imputati del processo scaturito dall’operazione “Pastura” sul vasto giro di estorsioni e droga. I giudici hanno inflitto 30 anni al presunto boss di Santa Lucia sopra Contesse, Rosario Tamburella, ritenuto a capo della banda. Le altre condanne: 22 anni e 9 mesi a Francesco Tamburella; 13 anni e 10 mesi a Vincenzo Grazioso. E ancora, Salvatore Strano: 11 anni; Giuseppe Lo Presti: 6 anni; Luciano Brigante: 10 anni; Alessandro Virzì: 10 anni e 8 mesi; Giovanni Fusco: 3 anni; Arturo Marabello: 3 anni; Letterio Morabito: 3 anni; Caterina Rapità: 2 anni e 8 mesi; Gregorio Russo: 6 anni; Antonino Pandolfino: 6 anni. Hanno beneficiato della prescrizione Letterio Tirante, Salvatore Tirante, Vincenzo Serio, Santino Briguglio e Giuseppe Cambria. Le richieste dell’accusa risalgono a ottobre del 2011, quando, quando il sostituto procuratore della Dda Fabio D’Anna, che coordinò le indagini scattate nel 2006, chiese 13 condanne e 5 assoluzioni. La più alta quella per Rosario Tamburella a carico del quale furono chiesti 15 anni di reclusione. Ieri i giudici hanno raddoppiato il carico. Le altre richieste: 10 anni per il fratello Francesco, 9 anni per Vincenzo Grazioso, 8 anni per Giuseppe Lo Presti e Salvatore Strano, 7 anni a Luciano Brigante e Alessandro Virzì, 6 a Gregorio Russo, 4 per Giovanni Fusco, 3 per Caterina Rapità, 2 per Arturo Marabello e un anno e 6 mesi per Antonino Pandolfino. L’inchiesta “Pastura”, culminata nel 2008 con l'arresto di Rosario Tamburella e dei presunti affiliati al suo sodalizio, fece luce sulle decine di estorsioni ai danni dei commercianti della zona sud di Messina. Molti dei quali furono costretti a pagare il pizzo, dopo aver trovato sotto la saracinesca del proprio negozio bigliettini in cui erano indicate le somme da versare.

 

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