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V. Emanuele: atteso il commissario

La Regione sarebbe pronta a nominare un nuovo commissario dell'Ente Teatro Vittorio Emanuele. Mentre sindacati e lavoratori proseguono il presidio al quinto piano dello stabile, da palazzo D'Orleans si pensa a come sbloccare concretamente l'impasse che si prolunga ormai da mesi. Il nome in cima alla lista del presidente Rosario Crocetta è quello di Laura Pulejo, per molti anni docente alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Messina, oggi operatrice attiva nel mondo della cultura. La scelta ricadrebbe dunque su una persona certamente competente ma fino ad oggi assolutamente lontana dai “circuiti” amministrativo-gestionali. Non è un caso. Alla politica si è avvicinata proprio a fianco dell'attuale governatore siciliano, nelle ultime elezioni regionali ottenendo 132 voti nel collegio provinciale di Messina nella lista “Il Megafono”, adesso con l'inserimento al ventitreesimo posto nella stessa lista per la corsa al Senato. Una candidatura evidentemente simbolica. I lavoratori, dopo le ripetute rassicurazioni provenienti da Palermo, attendono con ansia segnali tangibili per un concreto rilancio del Vittorio Emanuele. Questa prima mossa, la nomina di un commissario, dovrebbe andare in tale direzione, ma ovviamente servirà dell'altro, a partire da adeguati finanziamenti per agevolare la programmazione e chiudere la stagione dei tagli.

Intanto Cgil, Cisal, Uil e Sadirs fanno sapere che non si muoveranno dal teatro fin quando non si passerà dalle parole ai fatti: «Siamo stati chiari - ha affermato Pippo Di Guardo della Slc Cgil -. Ringraziamo gli uffici regionali per la disponibilità e l'attenzione nei nostri confronti, ma stavolta non arretreremo di un centimetro. Abbiamo bisogno di un interlocutore in carne ed ossa, non possiamo accontentarci delle intenzioni. D'altronde siamo rimasti scottati da quanto successo con Cintioli». Ribadito il “no grazie” al segnale distensivo lanciato dall'attuale Cda per la convocazione di un tavolo di lavoro permanente sui problemi principali dell'ente: «E' una richiesta tardiva, giunta dopo tre anni connotati da un certo tipo di operatività», ha aggiunto Di Guardo.

Sull'edizione odierna in edicola di Gazzetta del Sud il servizio completo

 

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