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Le scale mobili
della vergogna
ferme da sette anni

scale mobili messina

Ormai è diventata una barzelletta. Quando le scale mobili di via Peculio finanziate nell’ambito di un programma più complesso di mobilità urbana nel 2001 e costate finora circa 800 mila euro furono completate, parliamo di circa sette anni fa, si pensava che la loro messa in funzione era questione di pochi mesi ed invece tutto è ancora fermo e chissà per quanto tempo ancora. E’ un rimbalzo di competenze incredibile tra uffici comunali, Atm, ditta costruttrice e Ustif. Risparmiando i tortuosi passaggi di documentazione e richieste svoltisi in questi anni, cerchiamo di fare il punto della situazione che definire paradossale è poco. Manca ancora il collaudo dell’Ustif, la cui sede per la Sicilia negli anni si è trasferita a Catania.  L’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi attende ancora la documentazione necessaria, atti che dovevano essere inviati dal dipartimento viabilità del comune di Messina che non ha ancora provveduto e conseguentemente richiesta alla ditta che ha effettuato i lavori, la Ferrara Costruzioni, che precisa che quello di Messina è stato il lavoro con la maggiore perdita degli ultimi 10 anni. Per sbloccare la vicenda intanto è stato necessario nominare un direttore d’esercizio ed anche in questo caso i passaggi sono stati infiniti. Prima l’ing. Crisafulli dell’Atm (poi andato in pensione) poi l’ing. Claudio Conte sempre dell’Atm e adesso, con la dirigenza Pizzino alla viabilità, l’ing. Signorelli, dirigente comunale. Il nome è stato indicato nel corso di una riunione convocata, poco prima di Natale, dal commissario Croce resosi probabilmente conto della terribile defaillance che costituisce quest’opera. Il Responsabile Unico del Procedimento è l’ing. Vito Leotta unico però oggi a rendersi irreperibile e indisponibile a fornire chiarimenti. Ci auguriamo che la sua mattinata così intensa di lavoro sia stata almeno proficua per iniziare a sbrogliare la matassa di un’opera che i cittadini attendono invano da anni. 

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