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La Piana, dieci anni
da vescovo in trincea

  Di quel giorno «conservo un ricordo eccezionale, che mi riempie ancora di emozione e senso di gratitudine per il dono ricevuto». Il dono è l’ordinazione episcopale, di cui mons. Calogero La Piana ha festeggiato ieri il decimo anniversario. Erano dodici i vescovi, quel 6 gennaio 2003, ordinati da papa Giovanni Paolo II. A loro il beato rivolse parole forti, che ben riassumevano l’importanza del ministero che stavano ricevendo: «Cristo, come fece un giorno con i Dodici, invita ciascuno di voi a condividere appieno la sua vita e la sua missione». Parole che l’arcivescovo ha voluto ricordare nel corso della solenne messa celebrata ieri in Cattedrale, assieme al vescovo emerito di Cefalù, mons. Francesco Sgalambro, e al nunzio apostolico alle isole Salomone, mons. Santo Gangemi, in occasione dell’anniversario. Una ricorrenza che ha visto tutti i rappresentanti del clero, la comunità dei fedeli, ma anche esponenti di altre confessioni religiose – la chiesa ortodossa rumena e le comunità anglicana e luterana–stringersi attorno al padre e pastore della Chiesa di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela. Di questi dieci anni di missione episcopale (4 passati a Mazara) mons. La Piana ne ha già trascorsi sei alla guida della chiesa messinese. Come ha confidato prima della liturgia, dell’ar - rivo in città ha un ricordo indelebile. L’accoglienza calorosa, ma anche il primo difficile momento in cui è stato chiamato a stare vicino a chi si è trovato nella sofferenza e nel dolore: «Impossibile dimenticare la tristezza provata per la tragedia del Segesta, in cui abbiamo perso quattro nostri fratelli. –ha affermato – Quell’evento e l’alluvione del 1. ottobre 2009 sono stati per me segni provvidenziali, la conferma del mio ministero: stare accanto ai bisognosi e a chi è nel lutto». Un bilancio di questi anni, mons. La Piana, non crede sia opportuno farlo, «il risultato della mia missione lo deciderà il Signore». Piuttosto non perde di vista gli impegni che lo aspettano. Tra questi, la visita pastorale, che inizierà a fine gennaio, nelle 240 parrocchie dell’Arcidiocesi, un cammino all’insegna del dialogo e per conoscere le esigenze delle comunità. «Ciò che mi propongo è cercare con più forza di rendere visibile la presenza di Cristo in mezzo alla gente. – ha detto infine l’arcivescovo – Continuerò a spendermi con amore per la Chiesa di Messina, Lipari e Santa Lucia».  

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