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L’idea: traghetti
solo pubblici

I dettagli sono stati illustrati ieri mattina sul palco del Teatro in fiera occupato. Non una scelta casuale: «Come un gruppo di messinesi si sono “riappropriati” di questo spazio, noi vogliamo che la città recuperi la “risorsa mare”», ha commentato il presidente di “Reset!”, Davide Savasta. Come? Attraverso la nascita di un vettore marittimo
totalmente pubblico, a maggioranza di quote comunali (80%) e con la partecipazione della Regione Siciliana (20%). Nello studio tracciato da un gruppo di consulenti, basato sul recente caso della “Flotta sarda”, viene scelto il collegamento Tremestieri-Reggio Calabria in coerenza con il progetto di “Città possibile” in via di definizione.
Previste 32 corse giornaliere complessive (16 di andata e 16 di ritorno) della durata di 45 minuti e con partenze ogni 25. Parola ai conti: l’investimento iniziale, viste le deficitarie condizioni finanziarie di Palazzo Zanca, dovrebbe ricadere sulla Regione. Primo stanziamento da 7 milioni e 200 mila euro e un altro, dopo 6 mesi, di un milione
e 800 mila euro: totale 9 milioni. Il costo annuale ipotizzato per la gestione di ogni singola nave (affitto, combustibile, personale, operazioni portuali, manutenzioni e riparazioni, tasse e assicurazioni) ammonterebbe a 7 milioni e 500 mila euro. Il costo del biglietto verrebbe ridotto del 20% per mezzi commerciali e autovetture, mentre per i residenti la detrazione sarebbe addirittura del 45%, portando il ticket di andata e ritorno a 20 euro.

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