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In provincia aumento
degli ammortizzatori

lavoro industria

Sabato 20 ottobre la Cgil porterà in piazza la gente in piazza nell’ambito di una manifestazione dallo slogan inequivocabile “Il lavoro prima di tutto”. Un'appuntamento che si terrà a Piazza San Giovanni: centinaia di persone per raccontare le loro storie di precari, di licenziati, di aziende in crisi che dalla crisi non riescono ad uscire. Ci sarà anche Messina con le sue vertenze, molte, troppe irrisolte.

“I dati confermano che le aziende del nostre territorio che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali negli ultimi anni, non riescono poi a uscirne. La produzione non riprende, l’economia è ai minimi”: così Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina ha aperto questa mattina la Conferenza stampa dedicata alla crisi delle aziende e del territorio della provincia di Messina.

Una crisi che i dati, elaborati dalla Cgil di Messina su bai INPS e Regione siciliana, certificano nettamente. Dallo scorso gennaio a settembre il ricorso agli ammortizzatori sociali ha subito un incremento netto del 47%. Più 12% Cassa integrazione ordinaria che è passata da 477.669 ore a 537.469 ore, più 32% Cassa integrazione straordinaria. Impennata della Cassa integrazione in deroga che passa da 252.435 ore a 2.512.825, + 168%. Lungo l’elenco delle aziende in crisi, crisi certificate al ministero del lavoro e ai tavoli di contrattazione. Dai settori produttivi, nautica, porte e infissi, laterizi, pezzi meccanici, industrie pesanti, al tessile che nei Nebrodi sta praticamente scomparendo. Analogamente al settore dei servizi.

Domani su Gazzetta del Sud in edicola l'articolo completo in Cronaca di Messina

 

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