Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

E' Settebellissimo
Sarmiento di bronzo

giacoppo
Mauro Sarmiento ha conquistato la medaglia di bronzo del taekwondo, categoria 80 chili, a Londra 2012. L'azzurro ha vinto la sua finale per il terzo gradino del podio contro l'afgano Nesar Ahmad Bahawi. 

Italia batte Serbia 9-7 (4-2, 2-2, 2-1, 1-2) nella semifinale del torneo di pallanuoto maschile, e si qualifica alla finale contro la Croazia.
Una partita fantastica ma per vincere l'oro contro la Croazia servirà superarsi: non si nasconde Sandro Campagna, il Settebello punta al gradino più alto ma chiede ai suoi l'ultimo sforzo, un altro passo verso la perfezione. "Contro la Serbia abbiamo disputato una partita fantastica sotto ogni punto di vista, sia psicologico sia fisico - l'analisi del ct azzurro -. Siamo stati bravi a disinnescare le loro armi migliori curando al meglio ogni dettaglio. Abbiamo giocato una partita di infinita pazienza". Sempre avanti contro i campioni d'Europa in carica, a conferma di una condizione che l'Italia va migliorando di partita in partita. Un buon auspicio in vista della finalissima con i croati di Ratko Rudic. "Domenica dovremo essere ancora più perfetti, più cinici perché la Crozia è una squadra molto solida in difesa. Dall'inizio del torneo i croati dicono di volere vincere l'oro olimpico, ma noi non ci accontentiamo dell'argento". Sulla stessa lunghezza d'onda Danijel Premus, che elogia la compattezza e la forza mentale dell'Italia: "Ha vinto la squadra, tutti assieme. La Croazia? E' un avversario forte ma noi siamo in crescita". Nella fase a gironi la Croazia aveva battuto gli azzurri 11-6 ma era un'altra Italia, ancora in rodaggio, alla ricerca della sua vera identità. "Quello è stato risultato bugiardo, ma ci è servito per ritrovarci - le parole di Maurizio Felugo -. Paradossalmente è stata più difficile contro l'Ungheria, oggi sapevamo che avremmo vinto noi. E' stata una grande prestazione di squadra". "Andiamoci a prendere l'oro", sferza i suoi compagni Christian Presciutti: "Il nostro è un gioco semplice, la fase difensiva comincia già in attacco. Siamo stati bravi a rompere le sicurezze della Serbia. Ma non sono stupito perché ho sempre creduto in questa squadra, l'unica che è arrivata sempre in finale negli ultimi tre tornei mondiali". Vent'anni dopo la vittoria di Barcellona, l'Italia è a 32' dal quarto oro olimpico. "Ero in macchina quella domenica, ricordo ancora Provenzali urlare il nome di Gandolfi. Forse se siamo qui è anche un po' merito suo..", conclude Presciutti.(ANSA)

Caricamento commenti

Commenta la notizia