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Racket o questioni private?

attentato giampilieri

I Carabinieri stanno indagando per scoprire cosa ci sia dietro l’attentato compiuto  a Giampilieri contro un’impresa che ha lavorato anche nella ricostruzione dopo l’alluvione di due anni fa. L’incendio ha danneggiato una pala meccanica e due automezzi. Secondo gli investigatori potrebbe essersi la mano del racket ma consono escluse anche altre piste.

L’impresa è stata impegnata, anche se marginalmente, nei lavori di ricostruzione dopo l’alluvione del primo ottobre 2009.

Non ci sono  dubbi, invece, da parte dei vigili del Fuoco sull’origine dolosa delle fiamme che hanno danneggiato tre mezzi  fermi in un parcheggio privato lungo  la strada che conduce a Molino a poca distanza dalla piazza principale del villaggio.   I malviventi hanno versato delle benzina sui mezzi ed hanno appiccato il fuoco. Due sono stati danneggiati mentre altri sono stati risparmiati dalle fiamme grazie anche all’intervento dei VVF che hanno spento il rogo.

Resta da capire come va inquadrato questo attentato. L’impresa si era aggiudicata un appalto per un importo di 50.000 euro per la pulizia del torrente Giampilieri ed attualmente era impegnata in piccoli interventi a Guidomandri, frazione di Scaletta colpita anch’essa dall’alluvione di due anni fa. Nessun appalto milionario dietro l’intimidazione ma rimane il sospetto che la criminalità voglia infiltrarsi nel novero delle imprese che stanno lavorando per la ricostruzione dei villaggi della zona nord per inserirsi nel sistema degli appalti pubblici o semplicemente per ricattare gli imprenditori con la richiesta del pizzo.

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