«È una grande emozione essere qui a Messina. Paolo amava tanto la Sicilia, ce l’aveva nel cuore, mi parlava spesso di questa bellissima terra. So che aveva anche giocato a Messina, dov’era stato accolto con grande entusiasmo. Avrebbe certamente partecipato con gioia a questo evento». Federica Cappelletti, la vedova dell’indimenticato Paolo Rossi, ieri pomeriggio con un volo Firenze-Catania è arrivata in riva allo Stretto e stasera, alle 18, ritirerà il prestigioso “Premio Mimmo Barbaro”, il tradizionale riconoscimento istituito dallo “Juventus Club John Charles” di Messina e rivolto ai grandi personaggi del mondo dello sport.
“Scortata” sin dal suo arrivo a Catania da Gustavo Ricevuto, ex Provveditore agli Studi di Messina e oggi appassionato presidente del club di tifosi bianconeri, la Cappelletti, accompagnata dalle figlie Sofia Elena e Maria Vittoria e dal giornalista Enzo Bucchioni, firma del quotidiano “La Nazione”, ieri pomeriggio è stata in visita alla redazione della Gazzetta del Sud dove è stata accolta dall’amministratore delegato Lino Morgante: «Bellissima realtà – ha detto Federica Cappelletti –, sono giornalista e so cosa vuol dire realizzare un giornale al giorno d’oggi».
La dodicesima edizione del “Premio Mimmo Barbaro” vivrà nel ricordo di un campione che ha lasciato il segno nel cuore anche di chi non amava il calcio. Un fuoriclasse anche d’umiltà che sarà per sempre il simbolo di quella fantastica Italia che trentanove anni fa, nella magica notte del “Bernabeu”, salì sul tetto del Mondo trascinata proprio dalle sei prodezze di Pablito.
Paolo se n’è andato dieci mesi fa a causa di una malattia che non gli ha lasciato scampo, lasciando un grande vuoto non solo tra gli appassionati sportivi. Stasera sarà la moglie del compianto ex bomber a ritirare il riconoscimento a lui dedicato durante la cerimonia che si svolgerà alle 18 al Royal Palace Hotel.
La Cappelletti, che ieri in serata ha portato il suo messaggio solidale alle “Mensa dei poveri” dell’Istituto Antoniano, oggi sarà accompagnata in visita al Museo Regionale di Messina, un’occasione per ammirare dal vivo i capolavori di Antonello e Caravaggio, quindi un salto al Duomo e, nel pomeriggio, la cerimonia di consegna della tradizionale targa in argento simbolo di un Premio giunto alla dodicesima edizione.
Nel corso della cerimonia, la Cappelletti parlerà anche del libro “Quanto dura un attimo”, scritto dal compianto Paolo poco prima della scomparsa con la collaborazione della stessa consorte. L’anno scorso il Premio “Mimmo Barbaro” andò al ct dell'Italia femminile, Milena Bertolini. Due anni fa, invece, il Premio fu intitolato alla memoria di Gaetano Scirea – un altro grandissimo campione della Juventus e della Nazionale scomparso prematuramente – e consegnato al fratello Paolo.
Nella prestigiosa lista di sportivi che hanno ricevuto il prestigioso “Barbaro”, figurano anche un altro grande ex bianconero, Beppe Furino; l’ex arbitro internazionale ed ex presidente dell’Aia, il messinese Tullio Lanese; la campionessa messinese di pallanuoto Silvia Bosurgi; il fuoriclasse della pallavolo Valerio Vermiglio, anche lui icona dello sport peloritano; il simbolo juventino Giampiero Boniperti; il pluri iridato del motocross, il pattese Tony Cairoli; John Charles (alla memoria), gigante buono della Juve a cavallo degli anni ’50 e ’60 a cui è intitolato il club di appassionati tifosi bianconeri a Messina. Ed inoltre, Vincenzo Nibali, il campionissimo messinese della bicicletta, e Annarita Sidoti, l’indimenticata campionessa della marcia oro ai Mondiali di Atene del ’97. Giganti dello sport per un Premio di grande prestigio.
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