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Riqualificazione ambientale e sociale e ricuciture urbane alla Fondazione MeSSinA. VIDEO

Il workshop permetterà di analizzare e riflettere sulle policy della Fondazione di Comunità, oggi Fondazione MeSSinA, che sono state implementate, valutate e validate in partnership con numerosi attori istituzionali e del Terzo settore, e sono state finalizzate al superamento del degrado urbano e sociale dei quartieri periferici della città di Messina e delle baraccopoli che ancora ne connotano drammaticamente il tessuto urbano sin dal terremoto del 1908, di cui ricorre l'anniversario proprio il 28 dicembre.

Nuccio Anselmo, vice capo servizio della Gazzetta del Sud, introduce i lavori del workshop e passa la parola a Liliana Leone, centro di ricerche CEVAS di Roma, presenterà i principali risultati a carattere valutativo delle sperimentazioni attuate a Messina.

L'intervento di Liliana Leone, centro di ricerche CEVAS di Roma

"La Fondazione di Comunità di Messina con Capacity sta sperimentando una politica integrata di lotta alle diseguaglianze e il focus della valutazione riflette essenzialmente una necessità di maggiore conoscenza, da parte della stessa, degli impatti e dei meccanismi sottostanti alla riqualificazione della periferia sud di Messina nell’ambito del paradigma dello sviluppo umano - ha ribadito la Leone - Lo scopo valutativo è quello di identificare e testare una policy di riqualificazione urbana attuata in aree in estrema povertà per ridurre le diseguaglianze socio-economiche e la trasmissione intergenerazionale della povertà. In particolare si intende verificare la capacità del progetto di innescare in alcuni territori (Fondo Saccà e Fondo Fucile) meccanismi di fuoriuscita da condizione di povertà trappola e di attivare lo sviluppo di capacitazioni (dall’inglese capability) intese come l’insieme dei funzionamenti alternativi che il soggetto è in grado di realizzare ossia la libertà di scegliere fra una serie di vite possibili. Gli obiettivi sono capire come i pilastri su cui poggia la progettualità di Capacity riescano ad operare in modo interdipendente favorendo lo sviluppo degli outcome: a livello di singoli nuclei beneficiari delle azioni di social housing; a livello di network di implementazione impegnato nella costruzione di politiche di riqualificazione urbana, efficientamento energetico e sostenibilità. a livello di contesti territoriali in termini di cambiamento delle percezioni dei cittadini, riduzione delle disuguaglianze socioeconomiche e delle condizioni di disagio e superamento della logica del ghetto. A seguito della rimodulazione di alcune azioni sull’abitare del progetto Capacity, con accelerazione dei tempi per l’acquisto in proprio di un’abitazione, il focus della valutazione è stato posto sulle azioni riguardanti l’abitare e gli effetti sulla vita delle famiglie coinvolte connessi alle tre opzioni di scelta".

L'intervento di Gaetano Giunta, Fondatore e Responsabile della Fondazione MeSSInA1

"Il progetto mira a promuovere innovazione sociale nel territorio Messinese - ha detto Giunta - attraverso un intervento che nasce da uno sguardo nuovo capace di cambiare verso e direzione al quasi centenario processo di risanamento urbano della città. La proposta applica una strategia integrata con significativa concentrazione degli interventi seguendo il principio della concentrazione e integrazione degli investimenti (area-based) e prevede la sinergia e complementarietà tra interventi di varia natura mettendo a sistema azioni materiali e immateriali con azioni puntuali, areali, reticolari. L’idea progettuale è costruita utilizzando paradigmi di sviluppo umano esplicitamente ispirati a teorie della complessità ed è pensata secondo approcci capaci di strutturare correlazioni fra sistemi educativi, sistemi di welfare, sistemi economico-produttivi, sistemi culturali, ricerca scientifica e tecnologica e le social capabilities dei territori.

Il progetto intende promuovere in modo interdipendente: • la creazione di sistemi urbani e socio economici di qualità e capaci di generare alternative sui funzionamenti umani legati all’abitare, al reddito/lavoro, alla socialità e alla conoscenza (e quindi alla sfera dell’immaginario, della costruzione dei desideri e delle aspettative e della percezione della città e dei contesti); • progetti personalizzati e comunitari di mediazione socio-cognitiva (gestiti dalle cooperative sociali EcosMed e Lilium e dalle Associazioni Lavoroperazione e Hic et Nunc), che facilitino la possibilità che persone in situazione di forte deprivazione materiale e culturale possano cogliere, riconoscere e valorizzare le nuove opportunità scegliendo quelle più funzionali ad un loro progressivo benessere.

I pilastri su cui poggia la logica operativa del progetto sono molteplici: 

• sperimentare un processo pilota di rigenerazione sociale e urbana nell’area liberata da una delle baraccopoli della città sita a Fondo Saccà;

• generare connessioni virtuose fra sistema della ricerca scientifi ca e tecnologica e welfare di comunità;
• sperimentare nei condomini pilota i materiali, le metodologie costruttive e le tecnologie più avanzate, anche di tipo prototipale, che abbiano i requisiti propri dell’architettura e dell’ingegneria sostenibile;

• sperimentare nella stessa area pratiche di autocostruzione assistita salariata per la realizzazione degli interventi di housing che consentano di intrecciare i processi di risanamento urbano con politiche di lotta alla povertà e di sostegno al reddito;
• trasformare le aree liberate dalle baraccopoli in commons (Parchi, spazi educativi, musei all’aperto d’arte contemporanea, ecc.);

• promuovere processi concreti di empowerment della comunità, favorendo, fra l’altro, lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile e sociale e solidale;

• scalare le pratiche sperimentate con successo nel progetto pilota (che di fatto infrastruttura sul territorio una sorta di parco dimostrativo) per completare il risanamento urbano e sociale di Fondo Saccà e poi di Fondo Fucile;
• ribaltando l’ottica urbano-centrica, guardare ad un modello di rigenerazione urbana che restituisca qualità

all’intero territorio a partire dalle periferie dove confinate esistono ancora le baraccopoli originate nel terremoto del 1908. D’altra parte le fi umare, e i colli che ne segnano l’alternanza, rappresentano, potenzialmente, il più grande sistema infrastrutturale blu e verde dell’area metropolitana e insieme di collegamento tra il mare e i monti Peloritani. Questo sguardo nuovo alla città ispira la nascita delle polarità spaziali localizzate proprio nelle colline fra il torrente Camaro, il torrente Gazzi e il torrente Bisconte-Catarratti che delimitano l’intervento di Capacity;

• promuovere politiche e pratiche di ibridizzazione dei contesti socio-economici per favorire processi evolutivi della popolazione oggi baraccata".

Giunta si è poi soffermato sui progetti sui parchi: "Il Giardino delle Zagare a Fondo Saccà; il Parco Sociale di Forte Petrazza sul crinale fra le popolosissime vallate di Camaro di Bordonaro, il Parco urbano per le arti nella ex stazione ferroviaria di Camaro Sup. I tre Parchi urbani sono localizzati nelle colline interposte fra le due vallate di Camaro e di Bordonaro e costituiscono un primo tentativo di valorizzare urbanisticamente le aree verdi di grande pregio paesaggistico che separano vallate fortemente caratterizzate da forte degrado urbano. I Parchi saranno connessi da una viabilità dolce ricavata nel vecchio percorso, ormai in disuso, della Ferrovia".

I risultati di Capacity

Abbattimento delle baraccopoli e una casa per le famiglie:  Nel mese di febbraio 2022, dopo il completamento delle azioni di sgombero definitivo dell’area di Fondo Saccà, si avvia la demolizione della baraccopoli di Fondo Fucile interrompendo un circolo vizioso di povertà e privazioni avviato a seguito del terremoto del 1908. Entro il 2021, 151 nuclei familiari solo la soglia di povertà hanno soddisfatto il loro diritto alla casa di questi 66 hanno optato per il dispositivo del Capitale di capacitazione e hanno acquistato e spesso ristru!urato una casa di proprietà sul libero mercato. Grazie alla valorizzazione economica e professionale delle attività di manutenzione realizzate dagli stessi beneficiari si sono riqualificati gli immobili presenti sul libero mercato altrimenti soggetti a fatiscenza. La distribuzione di famiglie che hanno optato per l’acquisto di una casa propria con il supporto del capitale di capacitazione e di quelle che hanno optato per l’assegnazione della casa tramite graduatorie ERP. I servizi di animazione e mediazione sociale, oltre che di empowerment culturale, hanno accompagnato le persone più deprivate (in senso multidimensionale) a orientarsi fra le diverse alternative generate dalle policy di Capacity, permettendo di cogliere le nuove opportunità e trasformarle in libertà sostanziali. Il riconoscimento dello stato di emergenza tramite un’ordi- nanza del sindaco, emanata nell’agosto 201817 sulla base di una situazione di grave rischio per la salute e l’incolumità per gli occupanti, ha consentito di disporre lo sgombero de- gli insediamenti abitativi superando alcuni vincoli dettati da una interpretazione restrittiva della normativa sull’edilizia residenziale pubblica (ERP).

Sostenibilità economica: Un elemento cruciale per giudicare la trasferibilità della policy implementata da Capacity riguarda evidentemente la sostenibilità economica. Da una prima analisi comparata dei costi abbiamo constatato che l’approccio dei Capacity e in particolare la componente dei Capitali di capacitazione che ha consentito l’acquisto di case di proprietà, ha un costo per l’amministrazione comunale paragonabile a interventi standard adottati nel caso di sgomberi di edifici occupati e successivo reperimento di alloggi per assistenze temporanee. Poiché si tratta di una misura innovativa per offrire dei parametri di riferimenti circa i costi della stessa, di seguito proponiamo a titolo esemplificativo una analisi comparata dei costi sostenuti in situazioni caratterizzate da condizioni di emergenzialità da un’altra città metropolitana. Il costo di una abitazione di proprietà sostenuta da Capitali di capacitazione nel progetto Capacity corrisponde ai costi sostenuti in 2-3 anni di assistenza alloggiativa per nuclei familiari di 4 persone con fragilità in condizioni di emergenza abitativa di un’altra città metropolitana. Le persone coinvolte in sgomberi o situazioni emergenza abitativa vengono accolti in alloggi messi a disposizione da soggetti del terzo settore o privati con costi che variano da 18.000 euro a 40.000 euro annui, a seconda del numero di persone presenti nel nucleo familiare, dell’importo dell’affitto a carico dell’amministrazione, dell’alloggio reperito o del tipo servizi aggiuntivi previsti da bandi che riguardano situazio ni emergenziali; ad esempio, nel caso del piano denominato SASSAT 2 di Roma Capitale, i nuclei familiari venivano accolti in ambienti in regime di coabitazione o condivisione e non in singoli appartamenti autonomi.

Contrasto alla povertà educativa: Un terzo dei nuclei beneficiari che hanno acquistato casa hanno, nei fatti, aumentato lo stock di capitale che saranno in grado di trasferire ai propri figli o ai loro nipoti contrastando così la trasmissione intergenerazionale delle diseguaglianze. Inoltre, il collegamento con un progetto, denominato Ecologia Integrale, sostenuto dall’Impresa Sociale Con i Bambini (Bando Nuove generazioni), ha consentito di supportare i nuclei con bambini tra 0-6 anni attraverso azioni a carattere educativo (vedi laboratori e servizio socio-educativo, Azione di Home visiting) e di integrare il Capitale di capacitazione dei nuclei familiari con un ulteriore Budget destinato a garantire un’abitazione adeguata ai figli. Il fatto che i bambini traggano beneficio dall’essere cresciuti in una casa di proprietà dei loro genitori ha importanti implicazioni politiche ed è stato oggetto di indagini longitudinali. Lo stato di proprietà della casa dei genitori, il livello di istruzione, le performance scolastiche, i disagi comportamentali durante l’infanzia e lo status successivo di proprietari dell’abitazione da parte dei figli, sono strettamente correlati. Le principali ipotesi avanzate per spiegare tali evidenze riguardano la riduzione dello stress sperimentato dalle famiglie e un maggiore percezione di stabilità autostima e sicurezza, la possibilità di sviluppare il capitale sociale e le reti di supporto grazie ad una minore mobilità".

Hanno fatto seguito gli interventi di Emanuele Crescenti, Procuratore Capo di Palmi, commenterà i patti antimafia e i dispositivi economici sperimentati per premiare e incentivare comportamenti anche futuri di legalità; Francesco Marsico, responsabile del centro documentazione di Caritas Italina, commenterà l’approccio strategico della Fondazione basato sul capability approach di A. Sen; Marco Imperiale, Direttore della Fondazione Con il Sud e dell’Impresa Sociale Con i Bambini commenterà il ruolo innovativo di un ente erogativo territoriale come la Fondazione di Comunità.

Coordina i lavori Nuccio Anselmo, giornalista e scrittore, vice capo servizio della Gazzetta del Sud.

Intervengono:
Gaetano Giunta, Fondatore e Responsabile Ricerche e Sviluppo del Piano Strategico pluriennale della Fondazione MeSSInA1 , che illustrerà le strategie sistemiche sperimentate e prospetterà policy possibili;
Liliana Leone, centro di ricerche CEVAS di Roma, presenterà i principali risultati a carattere valutativo delle sperimentazioni attuate a Messina.

Discussant:
Emanuele Crescenti, Procuratore Capo di Palmi, commenterà i patti antimafia e i dispositivi economici sperimentati per premiare e incentivare comportamenti anche futuri di legalità;
Francesco Marsico, responsabile del centro documentazione di Caritas Italina, commenterà l’approccio strategico della Fondazione basato sul capability approach di A. Sen;
Marco Imperiale, Direttore della Fondazione Con il Sud e dell’Impresa Sociale Con i Bambini commenterà il ruolo innovativo di un ente erogativo territoriale come la Fondazione di Comunità.

Interventi Programmati:
Alessandra Calafiore, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Messina;
Gaspare Motta, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale;
Marina Arena, Urbanista del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Messina
Luciano Marabello, Architetto e componente del coordinamento scientifico della Biennale dello Stretto;
Grazia Patané, Dirigente Osservatorio per la Dispersione Scolastica, Rete d’Ambito 13;
Piero La Tona, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Messina;
Don Alessandro Marzullo, Parrocchia di Santa Maria Annunziata e San Giuseppe di Bisconte – Messina;
Giuppi Sindoni, Architetta e Presidente di EcosMed

La diretta streaming, per la parte giornalistica, sarà a cura di Mauro Cucè, capo servizio della redazione online di Gazzetta del Sud.

 

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