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"Dodici note" e tre pianoforti: il grande ritorno di Baglioni incanta Messina - VIDEO

“Quando comincio un concerto, dopo il periodo vissuto, mi sembra di venire da una sorta di astinenza. Mi ritrovo in uno di quei film americani dove persone affette da dipendenze si riuniscono a cerchio e si dichiarano. Io sono con loro e dico "mi chiamo Claudio, non canto e non suono dal vivo da tre anni". Così Claudio Baglioni, in concerto ieri sera al Vittorio Emanuele con lo spettacolo “Dodici Note Solo”, si è presentato al pubblico messinese, tornando sul palco dopo il Covid che lo ha colpito un mese fa, dando prova ancora una volta del talento da cantastorie che ha fatto sognare intere generazioni.

Tangibile la voglia di tornare ad emozionarsi e parlare al cuore, attraverso il lungo viaggio in musica tra passato, presente e futuro: tre tempi rappresentati da altrettanti pianoforti con i quali Baglioni ha riletto in versione acustica le perle del repertorio degli inizi; ma anche brani del passato prossimo e recente, dialogando, in musica e parole, come in una serata tra amici, con un pubblico trasversale di più generazioni, e dando prova, ancora una volta, della sua grande capacità di seguire lo spirito del tempo. “Solo”, il brano cult dall’album omonimo del 1977, ha aperto in bellezza una sequenza di brani storici.

In scaletta “Ninna nanna, nanna ninna” (1974), la celebre versione in musica della “Ninna nanna della guerra” di Trilussa, scritta dal grande poeta romano all’inizio della prima guerra mondiale e oggi più attuale che mai. E, inoltre, “Poster” (1975), “Quante volte” (1977) e “Un po’ di più” (1978), oltre ai capolavori degli album fondamentali “Strada facendo” (1981) e “La vita è adesso” (1985), i suoi dischi più intimisti, ritratti vividi di esperienze e condizioni umane. Dal primo Baglioni ha eseguito, oltre alla stessa “Strada facendo”, “I vecchi” e “Fotografie”, dal secondo “E adesso la pubblicità”, “Amori in corso” e “Uomini persi” . Dal concept album del 1990 “Oltre”, il lavoro più ambizioso e sperimentale dell’intera carriera, i gioielli “Io dal mare””, “Acqua dalla luna”, “Vivi” e “Mille giorni di te e di me”. Dal repertorio degli anni 2000 “Tutto in un abbraccio” (2003), “Dieci dita” (2013) e le perle del 2020:”Gli anni più belli”, colonna sonora dell’omonimo film di Gabriele Muccino”, e, dal disco “In questa storia che è la mia”, la stessa “Dodici note”, “Mal d’amore” e “Uomo di varie età”. Curioso medley, dedicato alla notte, con “Stai su” (2000) seguita da “Notti” (1981).

Immancabili l’emozionante dedica al figlio Giovanni con “Avrai” del 1982 e i successi storici, raggruppati in un medley: ”Con tutto l’amore che posso” (1972), “E tu…” (1974), “Amore bello” (1973), “E tu come stai?” (1978) e, naturalmente, il brano manifesto “Questo piccolo grande amore” (1972). Finale con “La vita è adesso”, davanti a spettatori in piedi con gli smartphone ad immortalarne la performance. Una chiusura beneaugurante per una serata, che ha restituito le emozioni e l’energia dei grandi concerti di Baglioni che ci auguriamo tornino presto a far vivere serate così uniche.

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