Messina, De Luca si dimette... ma non si dimette. Sabato nuova ordinanza più "rossa" della zona rossa
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Lo aveva detto in mattinata: lui o il direttore generale dell'Asp, La Paglia. E il sindaco Cateno De Luca forza la mano. Si dimette... tra 20 giorni, quando le sue dimissioni avranno efficacia. Ma c'è un... ma. Le dimissioni del primo cittadino sono "legate" esclusivamente al mancato raggiungimento di un obiettivo. In cantiere, infatti, c'è un'altra ordinanza: già pronta (da sabato). Ulteriormente stringente rispetto alla zona rossa. In sostanza un passo indietro rispetto al passo indietro. Quindi ci risiamo. La Sicilia diventerà probabilmente zona rossa, Messina lo è già, ma De Luca tornerà con la sua ordinanza "stringente" (pressocché quella che ha ritirato due giorni fa) e si dimetterà solo nel caso in cui questo provvedimento non dovesse avere effetti concreti sotto il profilo sanitario. Dimissioni anche nel caso in cui il direttore La Paglia non dovesse andare via nei prossimi 20 giorni. Di fatto una storia già vista. «Presento oggi le mie dimissioni e tra 20 giorni, se non ci saranno provvedimenti da parte della Regione, sul manager dell’Asp, non le revocherò e chiuderò il mio mandato. Sabato ripresenterò anche la mia ordinanza per tutelare al meglio i messinesi e la porterò avanti lo stesso» ha letto De Luca, leggendo la lettera di dimissioni che presenterà al presidente del consiglio comunale. «Offro la mia persona - ha detto De Luca - per la mia comunità. Fare il sindaco di Messina è un incarico che ho molto desiderato e che ho raggiunto dopo una campagna esaltante. Ho avuto sempre vicini i cittadini e proprio per il rispetto che nutro nei loro confronti, non me la sento di continuare a dover assistere impotente di fronte alla diffusione della pandemia, per responsabilità dell’inefficienza della Regione e dei vertici dell’Asp». «Fin dall’inizio di questa emergenza sanitaria - ha proseguito il sindaco - mi sono impegnato al massimo per garantire assistenza alla mia città. Mai tuttavia avrei potuto immaginare che ad ottobre l’Asp fosse ancora impreparata non avendo implementato i posti letto, e non avesse raggiunto efficienza nel tracciamento, nell’effettuare i tamponi, nel realizzare covid Hotel. La gestione della politica sanitaria a Messina è stata fallimentare e siamo in piena pandemia, spero che l’autorità giudiziaria si occupi delle denunce che abbiamo presentato. Tutto questo sangue non ricadrà su di me, non farò il becchino». «Ho sentito qualche sciacallo - ha concluso De Luca - che se la prende con me, e non dicono nulla se un macchinario per processare 4000 tamponi al giorno arriverà all’Asp solo a Febbraio, sulle tremila persone positive non inserite nella banca dati, sui risultati farlocchi e sulle omissioni». La diretta era iniziata col solito fare da teatrante, poi attacchi all'ex parlamentare regionale del Partito Democratico, De Domenico; al Capo di gabinetto vicario dell'assessorato regionale alla Salute Ferdinando Croce e ovviamente al presidente della Regione Nello Musumeci. Quindi una serie di numeri snocciolati: 8.931 contagiati da inizio pandemia, 5.288 positivi ad oggi (dati aggiornati al 12/01). Effettuati oggi 435 tamponi molecolari di cui 125 positivi (29%), e 140 defunti dal 6 marzo. Con la chiosa finale: "Rimarrò qui a difendervi, non vi abbandonerò. Tutti a casa per 15 giorni o moriremo tutti".
Il primo annuncio era arrivato in mattinata
“Le mie dimissioni da sindaco di Messina sono pronte, perché da autentico uomo delle istituzioni non posso convivere con altre istituzioni che stanno agendo con la logica mafiosa e stanno uccidendo Messina, lasciando i loro servi sciocchi al comando dell’Asp”. Rompe così il silenzio, dal suo esilio a Fiumedinisi, il sindaco Cateno De Luca. Che torna a parlare di dimissioni, annunciando addirittura che oggi alle 19 leggerà in diretta la sua lettera di addio. De Luca, che cita persino gli strazianti ultimi attimi di Gesù Cristo sulla Croce, di fatto pone un aut aut: o lui, o Paolo La Paglia. Il direttore generale dell’Asp è ormai da settimane l’obiettivo numero uno dei suoi strali. La Regione ha anche inviato una commissione ispettiva all’Asp di Messina, la cui relazione conclusiva è sulla scrivania dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, dal 24 dicembre. La Paglia è stato di fatto esautorato da ogni aspetto della gestione dell’emergenza Covid e la sua permanenza ai vertici dell’Asp sembra ormai agli sgoccioli, ma per De Luca tutto ciò non basta.