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Messina, dietrofont di De Luca e ordinanza comunale ritirata. Resta la zona rossa regionale

Il sindaco di Messina Cateno De Luca ha annunciato il ritiro del provvedimento "pasticcio", oggetto negli ultimi giorni  di critiche e attacchi per alcuni punti incongruenti (ammessi anche dallo stesso primo cittadino). Resteranno dunque in vigore l'ordinanza regionale sulla zona rossa e il Dpcm del 3 dicembre.
«Revocherò la mia ordinanza che applicava ulteriori restrizioni alla zona rossa, e ritiro anche il gabinetto di guerra al Coc, ora il sindaco si occuperà strettamente solo di quello che gli compete e non forniremo servizi che sono di competenza dell’Asp». Lo ha detto il sindaco di Messina Cateno De Luca durante una diretta su Rtp. «Volevamo prenderci ulteriori responsabilità e collaborare con altre istituzioni - prosegue De Luca - visto l’evolversi della pandemia. Avevamo deciso di mettere in campo tutte le nostre risorse per aiutare la città, ma visto che molte organizzazioni sindacali o esponenti politici vogliono prendere la mia amministrazione come capo espiatorio per le mancanze che sono invece di altri, ho deciso che da oggi faremo solo quello che ci compete. Molti oggi in maniera organizzata - hanno cominciato ad attaccarci o a delegittimare me o gli altri esponenti della mia giunta, addirittura mi sono arrivate minacce». «Molti commercianti pensano che falliranno per colpa mia - conclude - mentre sono di altri le responsabilità. Tutto questo non è corretto. Che sia l’Asp a gestire l’emergenza Covid come ha fatto fino ad ora, tanto che ancora oggi non ci ha fornito nemmeno i dati adeguati sull'emergenza».
Concetti che il sindaco riprende poco dopo nel testo dell'ordinanza dove si legge che dopo la pubblicazione del suo provvedimento precedente "si sono registrati fenomeni di tensione crescente, per cui risulta concreto il pericolo di disordini o fenomeni di pericolosa eversione sociale, anche in considerazione delle minacce formulate pubblicamente all'indirizzo del sindaco e che hanno costituito oggetto di specifica denuncia all'Autorità giudiziaria".
Una scelta che ha mandato in confusione una città e una comunità intera.

Ma allora noi proviamo a fare chiarezza.

Ecco cosa succede: resta in vigore l'ordinanza di Musumeci che ha istituito la zona rossa per Messina

Una misura particolare riguarderà il ruolo strategico nei collegamenti: sarà, infatti, sempre consentito il transito attraverso il territorio comunale a quanti dovranno raggiungere altre località all’interno o fuori dalla Sicilia. Nella zona degli imbarcaderi, inoltre, restano operativi i drive-in di controllo per poter effettuare i tamponi rapidi su chi farà ingresso nella Città dello Stretto e, più in generale, nell'Isola.

Entriamo nel dettaglio dell'ordinanza regionale

In aggiunta alle misure contenitive del contagio di cui al decreto legge 18 dicembre 2020, n. 172, ed a quelle previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020 e dalla Ordinanza contingibile e urgente del Presidente della Regione Siciliana n. 5 dell’8 gennaio 2021, nei territori dei Comuni di Messina, Castel Di Iudica e Ramacca si applicano le seguenti misure:

a) divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici e/o privati, da parte di ogni soggetto ivi presente, fatta eccezione per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e/o motivi di salute. È sempre consentito il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, nonché per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza. È, altresì, consentito il transito per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni e/o servizi essenziali, nonché raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti siano consentiti ai sensi delle vigenti disposizioni nazionali e regionali. Rimane, infine, consentito il transito, in entrata ed in uscita, per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante;

b) divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e/o privato, nei predetti territori comunali ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità imprevisto e non procrastinabile o per usufruire di servizi o attività non sospese;

c) sospensione di tutte le attività didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado.

Quindi il 18 gennaio non torneranno in classe le scuole dell'obbligo, medie ed elementari. Si andrà avanti con la Dad.

d) sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;

e) sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 23 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020, anche se esercitate nelle medie e grandi strutture di vendita (compresi i centri commerciali).

A questo punto aperti barbieri, parrucchieri, pompe funebri e lavanderie, come ci ha precisato la Regione alla quale ci siamo rivolti in serata (non essendo citati nell'ordinanza regionale vale la disciplina del Dpcm del 3 dicembre che li lascia aperti).

Tra le altre regole: bar, ristoranti e pizzerie potranno effettuare consegne a domicilio e asporto sino alle 22 (ma nel nuovo Dpcm al vaglio del Governo il limite potrebbe essere portato alle 18).

f) chiusura dei centri commerciali e/o outlet ad eccezione delle attività commerciali al dettaglio di cui al superiore comma “e”, purché sia consentito l’accesso solamente alle predette attività;

g) rimangono aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie secondo gli ordinari orari di lavoro.

h) Nelle giornate festive è vietato l’esercizio di ogni attività commerciale, ad eccezione di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Rimane sempre consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento.

Per quanto non espressamente disciplinato si applicano le disposizioni dell'articolo 3 del Dpcm del 3 dicembre.

Spostamenti

Non si potrà uscire di casa se non per ragioni di salute, lavoro o necessità. Sono dunque vietati gli spostamenti se non per «comprovate esigenze» (qui il modulo per l’autocertificazione). Si può fare attività motoria e attività sportiva individuale, si può portare a spasso il cane. Sì alle Messe come previsto dal Dpcm del 3 Dicembre.

 

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