Come una domenica d'estate. Unica differenza, qualche costume in meno e qualche giubbotto o maglioncino in più. Per il resto, sotto il caldo sole di questo inizio di novembre, si è ripetuta la scena alla quale siamo abituati durante i mesi tra giugno e agosto: in centinaia sulla spiaggia di Capo Peloro a Messina, con assembramenti che forse fanno impallidire anche quelli incriminati durante le serate della movida.
Un imbarazzante e collettivo rifiuto a sottostare alle regole che invece commercianti, titolari di bar e ristoranti e piccoli imprenditori sono costretti a rispettare, con gravissime conseguenze economiche. Una "ribellione" di giovani e meno giovani che suscita la reazione anche dell'associazione Pro Loco di Capo Peloro.
«Stiamo ricevendo diversi messaggi di attenzione e di denuncia circa quanto sta avvenendo questo pomeriggio sulla spiaggia di Capo Peloro - scrivono i rappresentanti della Pro Loco -. Ci uniamo alle denunce e al disagio dei residenti e prendiamo le distanze da questa quanto meno bizzarra iniziativa. Siamo vicini a tutte le attività commerciali che invece sono costrette, a non poter esercitare liberamente le proprie attività per via della pericolosa pandemia».
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