"Mercoledì introdurremo l'ordinanza con le modalità riguardanti l'attraversamento del territorio comunale di Messina. Tengo a fare un passaggio che ha tappe ben precise: già dalla seconda settimana di marzo avevamo posto questioni sulla necessità di disciplinare l'attraversamento dello Stretto con alcune peculiarità". Il primo cittadino di Messina ne parla in diretta sulla pagina Facebook De Luca Sindaco di Messina ed in contemporanea su RTP e Gazzetta del Sud.
"Il confronto istituzionale non è servito a nulla. Non voglio essere complice di omissioni di sistema, errori di sistema. Ho il dovere e la necessità di evidenziare quello che non va. Non è fase una dialettica o politica. Ogni errore o omissione, genera morte e contribuisce a diffondere il virus", ha aggiunto De Luca.
"Nella banca dati si entra in facilità, vanno inseriti i riferimenti del soggetto che chiede di entrare ma lo stesso deve indicare il motivo di legge che lo porta a entrare in Sicilia. Deve anche indicare il Comune dove deve andare", ha sottolineato il primo cittadino di Messina.
"C'è un assordante silenzio: a chi sta sopra le nostre teste non gliene frega niente del sistema messo in piedi dalle ordinanze del presidente della Regione. Il sistema di controllo messo in piedi non può funzionare, in quanto bisogna sapere prima chi vuole entrare, prima dove deve andare questo soggetto e le sue motivazioni", sottolinea De Luca.
"Mi trovo costretto a fare una ordinanza nel mio territorio. Per attraversare il Comune di Messina bisogna prenotarsi 48 ore prima. I pendolari devono registrarsi solo un volta, avranno un codice di controllo. La Banca dati è in linea dalla scorsa notte. Oggi abbiamo superato le 1400 registrazioni. Vuol dire che si è compreso cosa significa avere sotto controllo quello che succede sullo Stretto di Messina. Su 1400 istanze, circa 1100 sono solo pendolari", ha precisato De Luca.
"Oltre all'indicazione di chi è che entra nel territorio, il nucleo familiare, del Comune dove deve andare, l'indirizzo e il domicilio dove deve stare, prevede anche la giustificazione nelle tre varianti: esigenze di lavoro, motivi di salute o per stato di necessità. L'elemento che chiude il ragionamento è un modello che riguarda assenso preventivo da parte dei sindaci dove questi signori intendono passare la quarantena", ha detto il sindaco di Messina.
"Ognuno di noi deve fare la propria parte, se noi sindaci facciamo la nostra parte, riusciremo a sopperire alle omissioni di chi sta sopra di noi", ha detto De Luca.
"La mia ordinanza è nel territorio di Messina, i sindaci se vogliono collaborare devono aiutare i loro concittadini. Daremo atto dei Comuni che si sono rifiutati a dare la certificazione. Le comunità sapranno che i sindaci non hanno voluto svolgere il ruolo di sorvegliare chi arriva e si deve mettere in quarantena. I sindaci devono collaborare nell'interesse delle comunità", ha aggiunto De Luca.
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