“Stiamo preparando l’ordinanza che vieta a tutti di uscire dalle proprie abitazioni. Sarà prevista la chiusura di tutte le attività, pubbliche e private sino al 3 aprile. Resteranno aperte solo le attività per l’approvvigionamento dei generi di prima necessità. Ci sarà un piano per il controllo del territorio. La situazione emergenziale necessita di prese di posizione decise, per qualcuno impopolari. Chi vuole è libero di impugnarle, prendendosi le consequenziali responsabilità”. A riferirlo è il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
“Se le Regioni del centro-nord sono in emergenza, pur avendo dal punto di vista sanitario strutture all’avanguardia – continua il primo cittadino – qui al Sud l’aumento del contagio sarebbe una tragedia annunciata. Da mie riservate notizie, in tutta la provincia di Messina ci sono appena 10 posti letto disponibili in rianimazione; in Sicilia saranno 70 in tutto. Ma anche se fossero 150 rispetto al rischio di una pandemia nel nostro territorio, cosa succederebbe? Attendo che qualcuno mi smentisca. Volete capirlo che qui l’aumento della diffusione del virus sarebbe una tragedia annunciata?”.
“Il mio invito – conclude il Sindaco Peloritano – è sempre lo stesso, buon senso. State a casa, evitate di prendere o diffondere il Coronavirus”.
Questa sera, a partire dalle 19, il Sindaco De Luca sarà in diretta Facebook dalla sua pagina ufficiale – De Luca Sindaco di Messina – per la lettura dell’ordinanza che entrerà in vigore entro dopodomani. A tutti saranno date 24 ore di tempo per adeguarsi alle nuove misure.
Ma sul video arriva un esposto al prefetto inviato dal docente universitario Pietro saitta, studioso di emergenze legate ai disastri. "Le scrivo in merito al video e alle esternazioni in materia di "coprifuoco" che, in questo primo giorno di emergenza Covid-19, il sindaco di Messina Cateno De Luca ha appena espresso (mi riferisco al video del 10 marzo 2020, intitolato "ATTENZIONE A QUEL CHE FATE! Statevene a casa perché in giro ci siamo noi a vigilare! Buonanotte!").
Ai fini della presente missiva, tralascio qualsiasi considerazione sullo stile complessivo del video, che pure avrebbe una rilevanza pubblica dato che siamo dinanzi a un sindaco che trasforma un'emergenza in un oggetto pop (si vedano per esempio il cappuccio e l'inquadratura, che richiamano un immaginario cinematografico su morte e giustizia. E che nel momento in cui strizzano l'occhio a un siffatto immaginario artistico, depotenziano la gravità del momento retrocedendolo essenzialmente a un gioco). Qui mi concentrerò invece sull'opportunità di immettere nel discorso pubblico concetti come quello di "coprifuoco", che è virtualmente estraneo al dispositivo centrale vigente.
Da studioso di fenomeni di disastri trovo abbastanza grave l'impiego di questo genere di video e l'uso "creativo" di concetti e contenuti inappropriati in una fase critica come quella presente. Lo è tanto dal punto di vista della gestione dell'emergenza, che è fatta anche di toni e contenuti congruenti, quanto da quello politico più generale, lì ove è essenziale che nei momenti di crisi il cittadino possa esperire fiducia nell'autorità politica.
La prego dunque di considerare il problema che le segnalo e la invito, se possibile, ad aumentare la sorveglianza verso l'amministrazione locale limitando le invasioni inopportune di un campo d'intervento e gestione che è soprattutto suo".
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