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Morte Lorena Mangano, regge l'accusa

Ha tenuto anche in appello l'impostazione dell'accusa che aveva chiesto, attraverso il procuratore generale Felice Lima, la conferma delle pene inflitte in primo grado. I giudici, a conclusione della camera di consiglio, ieri in tarda serata hanno emesso la sentenza per la morte di Lorena Mangano, la studentessa 23enne di Capo d'Orlando la cui auto fu centrata in pieno dall’Audi TT condotta dal finanziere Gaetano Forestieri. La ragazza, che stava svoltando con la sua Fiat panda dalla via Torrente Trapani in via Garibaldi, morì pochi giorni dopo al Policlinico.

Grazie alle telecamere di videosorveglianza e ad alcune testimonianze Forestieri fu arrestato con l'accusa di omicidio stradale e con lui il pasticciere Giovanni Gugliandolo che doveva rispondere di competizione stradale ed omissione di soccorso. Secondo l'accusa infatti quella notte Forestieri e Gugliandolo stavano letteralmente gareggiando sulla via Garibaldi con le loro velocissime auto.

I giudici d'appello rispetto al primo grado hanno ridotto di un anno la condanna per Forestieri dieci anni contro undici e per Gugliandolo sei contro i sette inflitti dal gip. Una lieve rimodulazione per entrambi gli imputati dovuta al venir meno dell'aggravante, considerata nel primo processo, di avere agito nonostante la previsione dell’evento”. Avranno diritto al risarcimento, in quanto parti civile costituite nel processo, i familiari di Lorena ovvero, i genitori, i fratelli e la cognata, l’Associazione vittime della strada, e gli amici della ragazza che quella sera si trovavano in auto con lei.

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