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I media, le istituzioni, la legalità: in Ateneo l'ex questore Germanà, sfuggito al fuoco di Messina Denaro

Un anniversario simbolico, i 31 anni della strage di Capaci il prossimo 23 maggio, e la riflessione alimentata anche dalla narrazione di un altro evento declinato tra cronaca e storia, come l’arresto di Matteo Messina Denaro, mettono in piena evidenza una ragnatela di complicità in un contesto sociale disponibile addirittura a riconoscere gratitudine “a lu siccu”. Un territorio, quello siciliano, che rischia di apparire colpevolmente abbandonato dallo Stato, dove i principali servizi pubblici - sanità, istruzione, trasporti - risultano insufficienti, determinando una percezione devastante di inefficienza della pubblica amministrazione, che genera disaffezione alle istituzioni, alimenta rassegnazione e predispone la società, nelle sue parti più vulnerabili, al cedimento al compromesso con la mafia. Contro questa rischiosa deriva sociale, determinante è anche il ruolo convergente dell’informazione di qualità rispetto all’impegno delle istituzioni nella lotta al crimine e nell’affermazione della cultura della legalità.

Se ne parlerà durante l’evento, in programma giovedì 4 maggio alle 10 nell’aula Cannizzaro dell’Ateneo di Messina, organizzato dal prof. Pierangelo Grimaudo, docente di Istituzioni di diritto pubblico del Corso di Laurea di Scienza dell’informazione e promosso in collaborazione con Società Editrice Sud nell’ambito della GDS Academy del progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine”, per sottolineare come la sinergia tra le Istituzioni pubbliche e il giornalismo professionale determini le condizioni per un reale progresso sociale, migliorando la conoscenza della realtà e quindi la consapevolezza e la partecipazione democratica di ciascuno.

Stato e stampa per il progresso sociale

La tavola rotonda su “Progresso sociale e lotta alla mafia - Il ruolo dello Stato e della stampa” - all’indomani della Giornata internazionale della libertà d’informazione, che si celebra nel mondo il 3 maggio per promuovere i valori legati al diritto-dovere di conoscere attraverso canali professionistici che garantiscano informazione di qualità nel rispetto della verità dei fatti e della dignità delle persone - sarà animata da intense esperienze professionali e personali che si susseguiranno di fronte ad una platea composta da studentesse e studenti, degli istituti scolastici messinesi e di UNIME GDS Lab, il laboratorio di tecnica giornalistica promosso da SES e Unime come complemento pratico ai corsi accademici di giornalismo.

Dopo i saluti istituzionali del prorettore vicario Unime Giovanni Moschella, presidente del Centro studi e ricerche sulla criminalità mafiosa e sui fenomeni di corruzione nella Pubblica amministrazione dell’Ateneo, del presidente e direttore editoriale di Ses Gazzetta del Sud Giornale di Sicilia Lino Morgante, e della prof.ssa Maria Laura Giacobello, coordinatrice del corso di laurea in Scienze dell’Informazione, interverranno i magistrati Emanuele Crescenti, oggi procuratore della Repubblica di Palmi dopo una lunga esperienza tra Messina e Barcellona dove aveva guidato la Procura dal 2015, e Massimo Russo, magistrato della procura minorile di Palermo e già componente della Direzione distrettuale antimafia, che ha appena partecipato alla “cena dei mille” tenutasi a Mazara del Vallo per celebrare la “liberazione” dopo la cattura del boss e simboleggiare la reazione della società civile unita contro l’illegalità.

Sarà inoltre presente Calogero Germanà, ex questore e già dirigente della Squadra Mobile di Trapani, collaboratore di Borsellino alla procura di Marsala, che proprio a Mazara, nel settembre 1992, sfuggì ad un attentato mafioso tesogli due mesi dopo l’assassinio del giudice e della scorta nella strage di via D’Amelio: a sparare a Germanà fu un commando capeggiato da Matteo Messina Denaro, che – come si accertò – si trovava in auto assieme a Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano, poi condannati per questo crimine.

La testimonianza giornalistica

La testimonianza professionale giornalistica nella narrazione della cronaca sarà invece affidata a Nuccio Anselmo, vicecaposervizio della Gazzetta del Sud, cronista di giudiziaria, e a Giuseppe La Venia, inviato del TG1. Il giornalista adranese, in collegamento, parlerà del suo percorso professionale, iniziato nell’ambito di radio e tv locali. Nel 2009 l’ingresso in Rai, come inviato di cronaca per La vita in Diretta, quindi il passaggio alla Tgr Liguria e poi nel 2017 al TG1, testata per la quale ha seguito sul campo i fronti più caldi della cronaca degli ultimi anni: dal crollo del ponte Morandi di Genova agli attentati di Nizza, dalla pandemia nei luoghi della prima zona rossa alla Guerra in Ucraina, dall’arresto di Messina Denaro, con un mese trascorso tra Castelvetrano e Campobello a ricostruire anche gli scenari del fiancheggiamento del boss, al terremoto in Turchia e alla strage di Cutro.

L’incontro sarà coordinato dal prof.  Grimaudo e dalla vicecaposervizio della Gazzetta Natalia La Rosa, responsabile dell’inserto Noi Magazine di Gazzetta del Sud e della GDS Academy e coordinatrice di UNIME GDS Lab assieme alla prof.ssa Giacobello.  La tavola rotonda potrà essere seguita sulla piattaforma teams dell’Ateneo di Messina.

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