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Messina, Francesco porta in Slovacchia le delizie della nostra terra

l messinese Leone, con il pasticcere Ocello, e grazie al maestro Giuseppe Arena, ha creato un’oasi dolciaria a Dunajska

«Stiamo cercando di creare un progetto che abbia come punto di riferimento la nostra terra. Vado avanti grazie anche alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, non dimenticando che ci ho messo impegno, sacrifici e notti insonni. E il messaggio che lancio è uno: bisogna credere nel lavoro che si fa e non guardare quello che fanno gli altri». Suo papà Vincenzo è stato il fondatore negli anni Cinquanta degli storici negozi di elettrodomestici. E in tanti ricorderanno questa famiglia che aveva punti vendita a Rocca di Caprileone, Capo D' Orlando e Patti. E una storia imprenditoriale, sempre familiare, anche a Messina. E lui, il cinquantaduenne Francesco Leone, che ha imparato l'arte di lavorar sodo quando portava i calzoni corti a seguito del papà, scomparso prematuramente, non immaginava che si sarebbe letteralmente reinventato aprendo una dolce oasi siciliana a Dunajska Streda, città della Slovacchia, con poco più di 20mila abitanti, capoluogo del distretto omonimo, nella regione di Trnava. Contando sul supporto e la grande esperienza del maestro gelatiere messinese Giuseppe Arena. Un nome da tempo sinonimo di eccellenza.

Gli inizi

Ma procediamo per gradi. «Sono originario di Patti – racconta Francesco – e ad oggi posso dire di avere due vite. Insieme con mio fratello gestivamo i nostri negozi di elettrodomestici e poi, a causa della crisi, mi sono rivolto ai Paesi dell’Est Europa. Inizialmente ho cominciato a importare in Ungheria arance prodotte in Calabria ma poi ho avuto un flash e ho cominciato a coltivare ancor di più la grande passione che nutrivo per la gelateria». E Francesco ricorda ancora bene il giorno in cui ha comunicato questa possibile cambio di rotta professionale a Arnaldo Ocello, pasticcere e produttore di pistacchio e semilavorati di Librizzi. «La faccia sbigottita di Arnaldo, amico storico, la ricordo come se fosse ieri. Gli brillavano gli occhi. E così Arnaldo, che non sbaglia un colpo, ha contattato il grande maestro Arena, con cui è nata un' amicizia che mi ha accompagnato nel mio percorso formativo necessario. E non finirò mai di ringraziarlo abbastanza per quello che ha fatto per me».

L'idea

E l'idea di aprire questo luogo che porta la Sicilia come vessillo e i nomi di gelato e caffè come biglietto che non ha bisogno di presentazioni era in programma da tempo: «Abbiamo inaugurato il 17 marzo con gioia dopo aver combattuto un po’ con la burocrazia. La nostra forza? Non guardare al risparmio ma solo alla qualità. E un buon gelato si riconosce dal primo assaggio. Non ci aspettavamo tutto questo successo e tanti dopo aver assaggiato il prodotto siciliano esclamano: ma cosa ho mangiato fino ad ora? Segno questo che le materie prime come il pistacchio di Bronte, la mandorla e la nocciola dei Nebrodi, e la frutta fresca di stagione fanno sempre la differenza per la preparazione di un prodotto finale veramente artigianale».

Gli obiettivi

E adesso Francesco, con passi felpati e con la gioia nel cuore guarda ai prossimi obiettivi: «Le idee non mancano. Di sicuro vogliamo fare crescere il brand Sicilia e far conoscere le nostre ricchezze che deliziano il palato e sono una gioia per gli occhi. Il nostro locale è già piccolo per la mole di affezionati che ci vengono a trovare e per questo stiamo già pensando di aprire un nuovo punto vendita». E anche Giuseppe Arena non nasconde la propria soddisfazione: «Quando il tuo lavoro ti appassiona e la Sicilia è nel tuo cuore, li porti sempre lontano. Questa avventura che amo come se fosse una figlia mi inorgoglisce».

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