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Autismo, a Messina la storia di Federico: sarò un dottore per curare il mio fratellino

La sensibilizzazione sull'accoglienza delle diversità è stata il tema di apertura dell'ultima edizione di Noi Magazine, l'inserto "giovane" di Gazzetta del Sud, che ha dedicato la prima pagina all'autismo e al suo impatto sull'ambiente scolastico, insostituibile palestra di apprendimento, condivisione e valorizzazione dell'unicità di ciascuno come un "dono" che può far del bene a tutte e a tutti: a chi è aiutato e a chi aiuta.

E da una scuola di Messina, l'istituto comprensivo Manzoni Dina e Clarenza, arriva una storia che tocca il cuore: quella di Federico, studente di terza media che ha dedicato una poesia al fratellino Gabriele, vincendo il primo premio messo in palio dall'Accademia Amici della Sapienza. E alla cerimonia di consegna, tenutasi al Comune, Federico è stato avvolto dall'abbraccio corale  per  la sua dolcezza nell'avere utilizzato la formula espressiva dei versi poetici, per la sua forza nell'avere manifestato una sofferenza personale e familiare, ma soprattutto per il coraggio nella scelta di reagire e trovare un percorso d'impegno, utile a sè e agli altri, una speranza da donare anche a chi non ne riesce a trovare in quello che, per Federico, non deve essere un "vortice buio" , ma un arcobaleno colorato. Un "universo parallelo", quello della disabilità, in cui entrare senza paura ma "mettendoci il cuore".

Raccontiamo questa storia, con le parole di Federico stesso e di Ambra - una sua compagna di classe che assieme alla preside Concetta Quattrocchi ha assistito alla cerimonia - tratte dai pezzi pubblicati in prima pagina su Noi Magazine.

L'augurio di Ambra:diventiamo tutti "spaiati"

Se mi dovessi figurare Federico nel futuro, lo vedrei con un camice bianco, alla ricerca di cure introvabili. Ho sempre immaginato questo di lui, anche prima di aver letto la sua poesia, perché Federico è un ragazzo determinato, intelligente e ambizioso, un ragazzo sensibile e forte, come la sua mamma. Ho assistito alla premiazione del concorso di poesia “Amici della Sapienza”, Federico ha vinto il primo premio assoluto tra le scuole secondarie di primo grado e le lacrime di sua mamma mi hanno toccato il cuore, così come le parole del mio caro compagno. Questo premio è più che meritato, poiché traspare tutto l’amore nei confronti del fratello. Lui, Federico, da fratello maggiore vorrebbe fargli da scudo, zittire tutte le voci cattive e tenere lontani tutti i dolori. Vorrebbe solo felicità e spensieratezza per il suo fratellino, però, nel mondo in cui viviamo le persone speciali vengono viste come persone sbagliate. Non è così, come dice Federico, queste persone hanno un loro universo, nel quale non tutti riescono ad entrare, ma Federico ci entra, come pure la sua mamma e il suo papà. Federico è dolce così come le sue parole. Mi congratulo con lui per la sua fantastica poesia. Anche se in fondo ce lo aspettavamo perché Federico riesce in tutto ciò che fa, poiché mette sempre tanto impegno. Vorrei fare anche i complimenti alle altre due ragazze vincitrici della scuola, Martina Bertino della 3B e Veronica Parachì della 1B, che hanno scritto delle bellissime poesie. Ma la poesia di Federico ci invita ad essere “Spaiati”, ad entrare nel mondo speciale della diversità con l’unica chiave che può aprire tutte le porte: l’amore. (Ambra Viola, Classe 3E Scuola Secondaria di primo grado, Istituto Comprensivo Manzoni Dina e Clarenza - Messina)

Da Federico una lettera e una poesia per il fratellino

Caro Gabriele,

scrivere e riempire questo foglio bianco parlando della nostra vita privata credo sia la cosa più difficile che io abbia mai fatto! Da Lassù hanno deciso che io fossi il fratello maggiore di un bambino che chiamano “speciale” e tu lo sei davvero… scusami per tutte quelle volte che non ho compreso i tuoi pianti o quando mi sono vergognato per qualcosa in cui non riuscivi.

Scusami se ho pensato che mamma volesse più bene a te… adesso ho capito che era spinta solo da un grande senso di protezione contro un mondo, per te, troppo complicato. Però, oggi, so, soprattutto, che non è colpa tua: tu non sei l’etichetta di una malattia, né il vortice buio in cui essa ci può trascinare, ma piuttosto un arcobaleno di colori da scoprire!

Non esiste il  “diverso” e non esiste il “normale”, non mi piacciono questi termini… gli extraterrestri sono quelli là fuori che ti guardano come se fossi contagioso e non vogliono, invece, vedere quanto tu faccia bene al cuore.

Grazie, fratellino, grazie per averci reso persone migliori, per averci fatto percepire quanto possa essere forte l’amore ma, soprattutto, grazie per avermi aiutato a capire cosa voglio fare da grande: diventerò un bravo medico, te lo prometto!!

L'invito in versi: Mettici il cuore

È un bambino speciale / non fargli del male, / non guardarlo con pena / se non riesce, come gli altri, ad andare in altalena. /  Ha solo bisogno di essere amato / e non giudicato… / può sembrare diverso, / perché ha un suo universo. / Ma se riusciamo ad entrare / è stupendo farsi abbracciare, / non è sempre di buonumore / però, se lo conquisti, ti scalderà il cuore!! / Sono il fratello maggiore/di un bambino speciale, / e questa è la mia vita reale… / ma se da grande diventerò un Dottore, /giuro ne cercherò la cura /e nessuna mamma avrà più paura. (Federico Gangemi, Classe 3E   scuola secondaria di primo grado, Istituto Comprensivo Manzoni  Dina e Clarenza - Messina)

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