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Messina dice "no" al cibo sintetico, in Piazza Cairoli scende in campo la qualità

Anche Messina dice NO al cibo sintetico, aderendo alla campagna nazionale promossa da Coldiretti con altre associazioni del comparto agroalimentare, per fermare una pericolosa deriva che potrebbe mettere a rischio il futuro degli allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. L’obiettivo, spiega Carmelo Tarantino, codirettore della Federazione provinciale della Coldiretti Messina, è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione di prodotti alimentari sintetici in Italia, sostenuta dalle multinazionali e dai colossi dell’hi-tech.

“Salvaguardiamo il processo naturale” è l’iniziativa promossa dal Comune di Messina con la Messina Social City che ha visto la partecipazione di tanti cittadini stamattina a piazza Cairoli per firmare la petizione, già sostenuta da oltre 500mila persone in tutta Italia e dal 50% dei comuni del comprensorio metropolitano.

I primi a sottoscrivere la petizione sono stati gli assessori alle Politiche agroalimentari Alessandra Calafiore e alle Attività produttive Massimo Finocchiaro. “La carne da laboratorio fabbricata attraverso un bioreattore che sfrutta i feti delle mucche è dannosa per l’ambiente - perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali - e per la salute dell’uomo, perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare" ha dichiarato Tarantino, spiegando che le grandi campagne di marketing a sostegno della filiera degli alimenti creati in laboratorio tentano di esaltare il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.

In piazza dunque a scendere è la qualità, il gusto e la competenza: al fianco delle filiere alimentari anche l’Istituto d’istruzione superiore Antonello, che da anni si occupa di sostenibilità alimentare: le alunne e gli alunni della scuola sono stati protagonisti dei Laboratori del Gusto con la tradizionale focaccia messinese e alcuni dolci tipici come la pignolata, mentre i maestri caseari dei Nebrodi hanno proposto l’assaggio di formaggi e fiordilatte.

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