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Messina, la scuola di ieri e oggi a confronto: dai grembiuli ai tablet e cellulari

Lo spettacolo de “I Giovani del Pirandello” andato in scena al Monte di Pietà

Musiche, luci, colori. Voli dell’anima e del cuore, in un intreccio infinito di emozioni che avvolge lo spettatore e lo accompagna in un viaggio tra la scuola di ieri e quella di oggi, alla ricerca di valori che sembrano ormai dispersi in una società “liquida”, in cui si è spesso vittime di una realtà frenetica, virtuale e superficiale.
Ma “Tutto è possibile… basta crederci” nello spettacolo de “I Giovani del Pirandello”, scritto da Titti Mazza per la regia di Fabio La Rosa, andato in scena venerdì scorso, al Monte di Pietà, quale evento conclusivo della manifestazione culturale “Messinarte 2022”.
«La cultura eleva, mette le ali al cuore» e, allora, sarà sufficiente che qualcuno offra agli studenti un’opportunità, che dia loro la possibilità di credere in qualcosa, aiutandoli ad ascoltare la propria anima, perché tornino ad alzarsi in piedi, come un tempo, urlando: «Buongiorno professore». Prendendo spunto dalla mirabile opera di padre Nino Trovato, l’illuminato sacerdote messinese che nel 1949 dà vita alla “Città del ragazzo”, la compagnia teatrale di integrazione “I Giovani del Pirandello” ha portato in scena uno spettacolo commovente e brillante al tempo stesso, incantando la platea. Gli attori si muovono tra banchi di scuola, libri aperti e lavagne, mentre declamano le poesie degli autori che hanno reso immensa la letteratura italiana. Inizialmente avvolti da grembiuli che ricordano il rigore scolastico di un tempo, che pian piano cederanno il posto a tablet e cellulari.

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