«Caro sindaco, io ti vorrei proporre di costruire una città a misura di bambino. Ecco le cose che devi mettere: uno scivolo, un castello gonfiabile, una piscina di palline e una farmacia per poveri, ma vera. Poi, pensaci tu alle altre cose. Deve essere tutto gratis e per ringraziarti puliremo e lasceremo pulito. Mi raccomando! Attacca un cartello con scritte le regole. Da Federico, indirizzo casa 107. P.S. per favore rispondi alla mia lettera».
Sono le "richieste" con cui Federico, 8 anni, residente del paese alle pendici del Monte Tindari, ha inviato al sindaco Francesco Iarrera. Proposte per un posto migliore, per nulla singolari, perchè dettate dal cuore e da un impeto sgombro di sinistre velleità. E la risposta del sindaco è arrivata, a pochissimi passi dalla fine della ristrutturazione del Parco giochi inclusivo di corso Cristoforo Colombo, resa possibile grazie al finanziamento concesso dall'Assessorato regionale alla Famiglia.
«Stimato Federico, ho letto con molta cura i suggerimenti nella tua lettera, per rendere Oliveri a misura di bambino, e dunque da giganti - la prima risposta del sindaco Iarrera -. Sono felice di dirti che entro un paio di settimane, tu e i tuoi compagni di vita, avrete un nuovo parco giochi, tutto vostro. Nel costruirlo, ci siamo accorti che i bambini con disabilità non sarebbero potuti entrare e subito ci siamo impegnati ad aggiustare gli ingressi. Adesso, ci potranno entrare davvero tutti, anche i bambini che hanno qualche difficoltà».
Un coinvolgimento emotivo e di fatto per l'amministrazione comunale: «Come avrai capito, la vita è un gioco di squadra, e si vince quando l’ultimo dei compagni taglia la linea del traguardo - la reazione del primo cittadino alle istanze del piccolo Federico -. Mi hai proposto che i giochi siano gratis. Posso dirti che abbiamo dovuto lottare tanto, contro forze oscure, che avevano un’idea diversa, ma per fortuna l’abbiamo spuntata noi e tutti i bambini potranno giocare gratis. Devo essere onesto con te e ammettere che alla farmacia per poveri non ci avevo mai pensato. Ma se mi spieghi meglio, io potrei capire, e magari, assieme, pianteremo un’idea da far diventare qualcosa. Nella nota mi inviti a “pensarci io, ad altre cose”. Ma io ammetto di sentirmi troppo piccolo per pensare da solo a cose così grandi. Ma forse, se avrai pazienza di aiutarmi, io potrei liberarmi dagli schermi che la vita mi ha costruito davanti agli occhi e vedere meglio cosa è importante fare».
La risposta del sindaco Iarrera indirizza a una controproposta: «A proposito, vorrei nominarti esperto del Sindaco riguardo questioni serie, come sono appunto i bambini. Se la proposta ti piace, rispondimi e io chiederò ai miei uffici di preparare l’atto di nomina. Se accetterai, ricordati di vestirti come per un giorno di festa. Faremo le foto e dovremo essere luminosi». Spazio anche alla riflessione sul ruolo del sindaco: «Prima di concludere, vorrei ringraziarti per questa boccata d’aria fresca che hai voluto concedermi. Devo ammettere che in questi giorni sono stato un po' stanchino e poterti leggere mi ha ricordato che il mio è un ruolo importante, con tante responsabilità ma con il privilegio di incontrare uomini come te. Grazie anche per avermi ricordato che la sensibilità verso la sofferenza degli altri è uno splendore che solo rivoluzionari del sentimento come te possono insegnarci. Ora devo proprio salutarti, e se me lo permetti, pure io voglio lasciarti un suggerimento: quando più avanti nella vita avrai dubbi sulla cosa giusta da fare, chiudi gli occhi e guarda con il cuore. Anche al buio di questi tempi violenti, ci vede benissimo».
La sgorgante felicità di Federico si percepisce dalle poche righe rivolte al sindaco con una successiva lettera inviata al Municipio: «Sono felice che mi hai risposto e convinto a diventare esperto del sindaco: renderemo questo paese migliore. Ti ringrazio molto».
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