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Messina: "Papà mi porti al baby park?". Chiusi i cancelli dopo oltre 50 anni

Ha resistito fin quando è stato possibile. La crisi, le nuove realtà dello svago giovanile, l'erosione costiera che sta danneggiando l'intera superficie retrostante adibita a parcheggio di interscambio. Ora è arrivato il momento: la chiusura che per anni si è tentato di scongiurare. E chissà quanti 50/sessantenni messinesi avranno una stretta al cuore nell'apprendere della chiusura dello storico baby park inaugurato nel 1968. Quanti avranno sussurrato se non addirittura urlato: "Papà, mi porti al Baby park?" Quante giornate trascorse tra le giostre e l'autoscontro, tra i seggiolini volanti e i pesciolini da vincere lanciando la palline nelle bocce distanti un paio di metri. Che emozioni quel trenino appena all'ingresso dell'area! Tutto ha un tempo, anche il baby park che la famiglia Vanfiori ha saputo gestire al meglio in mezzo secolo, entrando di diritto a far parte della storia di Messina.

Un servizio di RTP del luglio 2020

La storia del Baby park

Nel 1968 venne realizzato il Baby Park dalla famiglia Vanfiori, bonificando la zona a proprie spese e piantando centinaia di alberi. Nel 2006 con un progetto del Comune di Messina venne espropriata parte dell'area al Baby Park, per realizzare un parcheggio "Annunziata est" sito diventato spesso meta, da circa 15 anni, di accampamenti di nomadi e area di scarico di rifiuti di molti incivili. Per realizzare il  parcheggio, senza prima aver protetto la costa con massi frangi flutti, vennero sradicati ben 198 alberi. Per anni il Baby Park Vanfiori ha chiesto alle autorità competenti  di interessarsi al problema degli accampamenti e della protezione della battigia. Ma nessuno si è mai realmente interessato.  Almeno fino a questo momento con interventi concreti.

Il futuro

Il parco già da tempo era stato spogliato di tanti giochi storici, spenti e abbandonati, ma da oggi è definitivamente chiuso. E' infatti scaduta la concessione dell’Autorità Portuale. che ha titolarità sull’area in cui il parco sorgeva. Il comune di Messina vorrebbe acquisire l’area e inquadrarla nel progetto che riguarda Villa Sabin che già il comune ha in concessione dall’Autorità portuale, con finanziamento da fondi Pac (4 milioni di euro). Entro tre mesi si dovrebbe definire la nuova procedura.

Le reazioni

"Un luogo "sacro" per i bambini, una tappa obbligata per tanti genitori. Un luogo di poesia che chiude i battenti e che inevitabilmente trascinerà con sé ricordi ma anche delle esigenze - scrive il consigliere di Quartiere, Alessandro Cacciotto - I ricordi di un luogo magico, le esigenze di individuare e realizzare spazi pubblici per i bambini. È del tutto evidente infatti, al di là del baby park che da diversi anni purtroppo aveva già subito un ridimensionamento, che tanti genitori non sanno dove portare i propri figli a giocare, a trascorrere momenti ludici.
Mancano infatti in città spazi gioco per bambini e quelli esistenti sono del tutto insufficienti. Sarebbe soprattutto importante, limitandomi al territorio di mia competenza, terza municipalità, implementare nelle piazze i giochi per bambini e realizzare piazze e spazi gioco. L'auspicio che, la chiusura del baby park, segni l'inizio di una maggiore attenzione da parte dell'amministrazione verso gli spazi e luoghi ludici per bambini, assai spesso costretti a recarsi anche in comuni limitrofi per trascorrere dei momenti di spensieratezza".

 

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