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Viaggi nel “mistero” a Messina? Tranquilli, anche qui ci sono i ghostbusters

Da anni alcuni giovani hanno dato vita al gruppo “Messina attività paranormale” e perlustrano castelli, ville, forti e luoghi abbandonati

Si chiama “Map”, acronimo di “Messina attività paranormale” e da oltre dieci anni indaga “l’ignoto”, perlustrando castelli, forti e ville con storie e leggende misteriose. A far parte del gruppo, sono in undici, ognuno con un approccio diverso a questo mondo che sembra sfuggire alla fisica di Newton e a ogni ipotesi scientifica: Giuseppe Coppolino, che l’ha fondato nel 2010, Esmeralda Colafati, Claudio Mattei, Dario Barbagallo, Gianpiero Todaro, Nunzio Mondello, Roberto Affé, Marco Magazzú, Sacha Morabito, Manuel e Pierluigi Sabatino.

La prima esperienza

«Ho sempre avuto la passione di fotografare luoghi abbandonati – afferma Giuseppe Coppolino – ed è stato proprio questo mio interesse a farmi imbattere in un’esperienza difficile da spiegare, anche per una persona razionale come me. Da una foto scattata a una finestra di un edificio disabitato, scorsi una sagoma non ben definita. All’epoca, il paranormale non mi interessava, né lo conoscevo. Tornai di nuovo, non da solo, ma andai via quasi subito perché mi assalì un brutto mal di testa. Da quel momento, per mesi fui preda di sogni strani. Cominciai a pormi seriamente domande, alle quali volevo assolutamente dare una risposta». Da qui, il suo interesse per il paranormale: «Non sono una persona che si suggestiona – aggiunge Giuseppe – né credo a presenze di qualsivoglia tipo. Penso che si tratti solo di energia che, per qualche ragione che ancora non conosco, si sprigiona e influenza una persona piuttosto che un’altra. Sono estremamente razionale, pertanto il mio approccio a queste situazioni non può che essere esclusivamente scientifico».

Le "esplorazioni" del Map

Una volta costituito il Map, il gruppo ha cominciato a ispezionare altri luoghi in città e in provincia. C’è chi ha un approccio laico, chi rigidamente scientifico chi, ancora, religioso. Come Esmeralda: «Sin da bambina ho avuto esperienze personali con il paranormale. Un universo lontano, ma vicino, che ha sempre catturato la mia curiosità. Ho deciso di entrare a far parte del Map per approfondire. Nelle varie indagini, ho assistito a tanti momenti significativi, ma quello che più mi è rimasto impresso è quando ho sentito una voce mentre giravamo un reportage che poi è stato trasmesso dalla Bbc. Non posso dire di non avere paura, ma questo sentimento, insieme al forte desiderio di sapere, mi spinge a continuare».
Da un po’, il Map viene contattato anche da privati, perché ispezionino le loro case e diano un nome a rumori e circostanze che spaventano chi ci abita. «Quasi sempre, si tratta di fatti spiegabilissimi – aggiunge Esmeralda – come una porta rotta o il vento che soffia. Altre volte, invece, la nostra strumentazione evidenzia qualcosa di diverso. E quando non arriviamo a una conclusione, continuiamo a indagare».

La citazione

Il Map, è citato anche nel libro “Fatti spiritici e diabolici nel Messinese” del ricercatore esoterico, Giandomenico Ruta: «Messina è una città misteriosa, con una grande energia, riferita al post terremoto. Togliendo tutte le possibili spiegazioni razionali dovute ad attività telluriche e a campi magnetici ed elettrici presenti sul territorio, le loro indagini, fatte con accuratezza e con l’ausilio di mezzi d’avanguardia, potrebbero certamente essere genuine».
Argomenti che i “razionalisti” considerano alla stregua di pura e semplice “immaginazione”, se non di superstizione, ma che accendono l’interesse e la passione di molti. E lo conferma il seguito che hanno alcune trasmissioni come quelle sui “Cacciatori di fantasmi”.

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