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Messina, la magia del teatro trasforma il carcere in uno spazio di libertà

Alla fine il teatro ha realizzato la sua magia, trasformando un luogo di detenzione in uno spazio di libertà e condivisione. Ha coinvolto ed emozionato tutti i partecipanti il laboratorio teatrale organizzato a Messina nel teatro del carcere di Gazzi nell'ambito del progetto “Liberi di essere Liberi” che vede università e carcere insieme. L’idea di base è che il carcere deve essere un percorso riabilitativo per riportare nella società, una volta scontata la pena, chi ha sbagliato e sta pagando il prezzo dovuto. Con il progetto “Liberi di essere Liberi” si creano momenti di incontro e condivisione tra la comunità carceraria e l’esterno. Attraverso il teatro si cerca di aprire un dialogo sui temi che porteranno futuri avvocati, magistrati e operatori della giustizia a confrontarsi con questo mondo. Non a caso, infatti, per il progetto, sono stati scelti studenti di Scienze Politiche e Giurisprudenza.

Per un pomeriggio le luci dei riflettori hanno quindi illuminato il palcoscenico del Piccolo Shakespeare, il teatro all’interno della Casa Circondariale di Gazzi, che ha accolto docenti e studenti per provare insieme alle ragazze della Libera Compagnia del Teatro per Sognare, “E Allora sono Tornata”, spettacolo ideato e diretto dal regista Tindaro Granata, dedicato alla cantante Mina, la cui messa in scena è stata bloccata a causa dell’emergenza sanitaria. Alla fine le emozioni e le suggestioni della musica hanno trascinato ed entusiasmato tutti centrando l’obiettivo di un progetto nato «affinché si comprenda che il carcere non è punizione ma rieducazione» come ha scritto sui social una studentessa commentando l’esperienza. Il progetto ha preso forma da solo, non dalle parole, come ha sottolineato Daniela Ursino, direttrice artistica, che spiega come “Liberi di essere Liberi”, sia “un tassello incastonato” nel “Teatro per Sognare”. «Abbiamo iniziato il laboratorio con Tindaro Granata- afferma Daniela Ursino- il progetto ha preso già forma dal palcoscenico, non dalle parole ma dalle luci, dagli oggetti di scena che hanno iniziato ad abbozzare, come in una tela, il bozzetto di una storia che è già pregna di infiniti spunti, emozioni che hanno preso il sopravvento in un pomeriggio che ha visto una lezione spettacolo aperta, che a poco a poco ha tracciato, il delinearsi di una sequenza di movimenti, sguardi intensi, sorrisi, stati d’animo, inoltre Tindaro riesce a fare passare la sua grande energia».

Le ragazze della Libera Compagnia, insieme agli studenti hanno provato alcuni quadri dello spettacolo spiegando le tecniche teatrali per accostarsi al lavoro di cui, anche loro, saranno protagonisti. La musica di Mina ha fatto il resto coinvolgendo anche docenti nel laboratorio così come tutta la squadra del progetto composta dall’aiuto regia, Antonio Previti, il tecnico luci Michele Billè e l’attore Pippo Venuto che hanno aiutato i ragazzi ed i docenti ad entrare nel vivo del testo delle canzoni. Il progetto è stato condiviso da Angela Sciavicco, direttrice della casa circondariale di Gazzi che ha partecipato all’evento, ha ribadito di essere orgogliosa che il carcere si apra alla comunità esterna, e farlo con gli studenti di Scienze Politiche e Giurisprudenza che in futuro saranno magistrati o avvocati e operatori della giustizia, attraverso il teatro, sia un grande esempio di riabilitazione del percorso di pena.

Presenti anche Caterina Pacileo, comandante della Polizia Penitenziaria, Letizia Vezzosi, capoarea degli educatori e Gemma Occhipinti, magistrato del Tribunale di Sorveglianza che hanno spiegato ai ragazzi il loro ruolo dei loro uffici nell’ambito del percorso riabilitativo, e Padre Nino Basile, Direttore della Caritas Diocesana di Messina che ha creduto sin dall’inizio e sostenuto il Progetto sin dalle sua nascita ( 2017). Gli studenti sono stati accompagnati da Annamaria Citrigno, referente della Cnup, Lucia Risicato docente di Diritto Penale e dalla professoressa Simona Raffaele. «Il progetto – conclude Daniela Ursino che ha ringraziato docenti e studenti - prevede un laboratorio permanente a cui parteciperanno gli studenti, il regista Granata con le donne e il regista Giampiero Cicciò con gli uomini, il testimonial dell’iniziativa è l’attore Lino Guanciale che interverrà anche in presenza. Liberi di essere Liberi vedrà l’alternanza di vari momenti tra l’Università e il Teatro Piccolo Shakespeare e degli eventi speciali».

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