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Messina... Eppur sei bella da far innamorare

Ieri in onda su Raiuno la puntata di Linea Verde Estate dedicata a Messina, lo Stretto, la Laguna di Capo Peloro

Un Mostro di... bellezza. “Colei che dilania”, l’hanno chiamata, e lacerare significa fare a pezzi, ridurre in brandelli, lacerare e, in senso figurato, tormentare, torturare, straziare. Perchè quella dello Stretto è anche una bellezza straziante, lacerante, ti scuote e ti tormenta come le faglie che l’attraversano. Ti stordisce e non puoi, alla fine, che innamorarti. E Angela Rafanelli, la bravissima e simpatica conduttrice di Linea Verde Estate, e Marco Bianchi, lo chef, che l’affianca, di Messina, di Ganzirri, dello Stretto, si sono letteralmente innamorati. La trasmissione, girata a fine a giugno, andata in onda ieri su RaiUno, è stato un vero e proprio atto d’amore nei confronti della nostra terra (non solo di Messina ma anche di Milazzo, dell’Etna e della fertile piana alle porte di Catania).
Ed è proprio da una barchetta in mezzo al mare di Cariddi, che i due conduttori di Linea Verde Estate sono sbarcati per un viaggio alla scoperta dell’eterno fascino di queste rive, delle meraviglie naturali e paesaggistiche, del mito, della storia, del futuro e di un’enogastronomia che non ha nulla da invidiare al resto del mondo. E se lo dice lo chef Bianchi c’è da credergli. Luoghi comuni? Sì, anche. Ma Angela Rafanelli confessa: «Questi sono tra i luoghi più belli che abbia mai visto», e gustarsi una granita messinese caffè con panna è pura goduria.

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2 Commenti

Giada

09/08/2021 09:40

L'unico vero mito che andrebbe menzionato è quello delle sirene, che ti incantano, o meglio, ti fanno la mavaria, con le loro mezze granite con panna e brioscia, ma quando inevitabilmente l'incantesimo si spezza, la decadente e degradata realtà messinese ti investe con tutta la sua violenza. E allora nulla può di fronte alla necessità di fuggire, di scrollarsi di dosso il senso di sudiciume sociale e culturale di questa terra. Gli stereotipi sono solo uno specchietto per le allodole.

Emanuele

09/08/2021 09:53

Mi dispiace ma ieri sono state dette delle cose false su Messina e il suo porto. La cantieristica navale vanto della città che con la ditta Rodriguez ha lanciato nel mondo i primi aliscafi ad ali non esiste più. L'addetto al turismo intervistato su RAI uno ha quindi detto una grande castroneria. Il porto di Messina è stato sempre il fulcro principale della città. Ci lavoravano migliaia di persone perché c'era l'arsenale militare collegato con il porto di La Spezia. Oggi è tutto fermo. Il porto ha soltanto valenza turistica.

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