Una Pasqua inaspettatamente “sorprendente” quella di quest’anno a Messina, raccontata dal silenzio assordante delle chiese vuote, dal dolore composto di chi, nella solitudine domestica, ha sperimentato il bisogno della condivisione di un abbraccio, di una stretta di mano, ma soprattutto della preghiera racchiusa in quell’intima comunione con Cristo alla quale la fede si appella. E’ stato il vescovo ausiliare monsignor Cesare Di Pietro a presiedere il solenne pontificale stamattina: quanta forza nelle immagini di quella Cattedrale “fisicamente vuota” che, grazie anche alle dirette di Rtp, hanno raggiunto le case di tutti i messinesi.
“Nessuno si può salvare da solo: per ricostruire l’orientamento cristiano bisogna cercare insieme i segni della presenza di Dio”, è questa la strada per “uscire dal sepolcro e rimuovere i macigni che appesantiscono la nostra vita, quegli egoismi che generano reclusione”, ha detto Di Pietro. La messa è stata concelebrata dal delegato arcivescovile per la Cattedrale monsignor Giuseppe La Speme nelle vesti di cantore e monsignor Angelo Oteri, con la presenza di un diacono, mentre don Giovanni Lombardo ha curato l’accompagnamento musicale al grande organo Tamburini.
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