Ancora una volta le campane di Montalto con il loro suono gioioso hanno annunziato alla città la festa della Colomba a Messina.
Si è rinnovato stamattina l’omaggio alla Madonna sul colle della Caperrina, “perenne dimora di Maria”, luogo di fede e di storia religiosa e civile, conferma di quell’identità mariana del popolo messinese che deve all’intervento della Dama Bianca la salvezza dall’assedio dei Saraceni e degli Angioini nei Vespri siciliani del 1282 e dalla peste del 1743.
Tantissimi fedeli, insieme alle autorità civili e militari, ai sacerdoti e religiosi del vicariato centro, ai rappresentanti delle arciconfraternite e degli ordini equestri, si sono ritrovati per l’offerta del cero votivo di 25 libbre alla Vergine, istituita secondo la tradizione dal decreto del Senato messinese il primo marzo 1745 in ringraziamento ai prodigi ricevuti.
Ad accogliere il vescovo ausiliare monsignor Cesare Di Pietro che ha presieduto la celebrazione è stato il parroco don Lorenzo Campagna: “Ogni anno su questo colle rimbalza l’eco dell’invocazione alla Vergine che il 3 giugno i messinesi le rivolgono. Un’invocazione che oggi si traduce in memoria e ringraziamento, confermando così quell’identità mariana ereditata”.
Pienezza, conquista e ferialità: sono questi i segni che oggi devono farci riscoprire il segno della devozione che ci lega a Maria: “I gesti umili della ferialità devono testimoniare la nostra fede com’è stato per Maria, rendendo straordinario l’ordinario”, ha detto monsignor Di Pietro.
Al termine della celebrazione animata dalla corale di Montalto diretta e accompagnata da Virginia Sturniolo, si è tenuto sul sagrato della chiesa il tradizionale volo delle colombe con l’alzabandiera. Nel pomeriggio la processione del simulacro per le vie limitrofe al Santuario.
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