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Regionali in Sicilia, solo “bis” per i messinesi eletti nella maggioranza. LE INTERVISTE

Due caselle per Fratelli d’Italia: Amata (nel listino) e Galluzzo. Conferme per Grasso, Genovese e Laccoto

Cinque i messinesi nella maggioranza, tutti riconfermati, alcuni, però, in partiti diversi da quelli in cui furono eletti cinque anni fa.

Fratelli d’Italia

Elvira Amata il suo posto lo aveva blindato nel listino di Schifani, ma ha portato a casa comunque «un bel risultato a Messina. E si tenga conto che i dati sono tutti “drogati” dall’effetto De Luca. Sono soddisfattissima del dato nazionale e che Giorgia Meloni sia il traino di questo centrodestra. La Sicilia deve lavorare a stretto contatto col governo nazionale, ho fatto il deputato cinque anni e ho capito che è fondamentale avere un governo amico, che non ti impugna ogni legge». Si dice convinta che «la maggioranza aumenterà», ma non si sbilancia sul “come”. Schifani? «Lo conosco da anni, è una persona concreta e incline al dialogo. E mi auguro anche che ci sia un presidente di assemblea che favorisca lavori più snelli». Gli obiettivi sono chiari, a partire dal «mio cavallo di battaglia, la sanità. È il primo diritto da garantire ai cittadini. Ho le idee chiare, non è positivo il mio giudizio sui manager nel territorio, il manager deve fare scelte, non aspettare il riferimento politico. Se prendessimo un giovane rampante e gli dicessimo “portaci risultati in due anni”, sono certa che le cose andrebbero meglio». Messina? «In agenda ho un incontro con il sindaco Basile, sono a disposizione della mia città».
Il più votato in Fratelli d’Italia è Pino Galluzzo, che ottiene il bis: «Avere raddoppiato il numero dei consensi rispetto a cinque anni fa – commenta – denota che il lavoro svolto al servizio della comunità è stato apprezzato. Pur trovandoci, per ovvie ragioni, in un collegio difficilissimo come quello di Messina, mi ritengo più che soddisfatto del risultato. Da qui rilancio, con senso di responsabilità, e con ancor più entusiasmo, la mia attività di parlamentare».

Forza Italia

È un ritorno all’Ars anche per la coordinatrice provinciale di Forza Italia, Bernardette Grasso: «È stata una campagna elettorale travagliata, fatta in pochissimo tempo, con tante difficoltà. Il mio impegno continua e sono felice del risultato ottenuto. La mancata elezione alla Camera? Non sono delusa, il seggio non era scontato e c’è un meccanismo elettorale strano, che a mio avviso andrebbe rivisto». Secondo la Grasso «Forza Italia ha tenuto, anche a Messina, nonostante il fenomeno De Luca. Abbiamo lavorato bene, siamo radicati nel territorio».

Popolari e Autonomisti

A Luigi Genovese è riuscito il “colpo” dell’alleanza con gli autonomisti di Lombardo: «Questa è stata una vittoria davvero speciale – dice nel day after –. Abbiamo fatto una scommessa che in molti ritenevano rischiosa, scegliendo di non accettare “passaggi” dai partiti tradizionali. Lo abbiamo fatto in coerenza con il nostro progetto politico Ora Sicilia e con la nostra convinta posizione regionalista, storicamente interpretata dall’Mpa, con cui abbiamo creato una sinergia che già sta dando i suoi frutti. Non è stato semplice, ma alla fine abbiamo centrato un grande risultato, proprio nella provincia in cui la bolla Cateno De Luca, le cui “profezie più iva” si sono rivelate tutte sbagliate, ha creato un contesto politico-elettorale a dir poco anomalo. Questa sarà una legislatura da dentro o fuori, che si svilupperà nell’arco di un quinquennio in cui due governi, nazionale e regionale, della stessa area politica avranno l’obbligo di concretizzare ciò che viene promesso ai siciliani da decenni». Schifani? «Sono convinto che ha vinto con un consenso schiacciante, saprà interpretare al meglio questa opportunità storica».

Lega

Pippo Laccoto all’Ars ci torna dopo un “mezzo” mandato, eletto nel Pd (subentrante a De Domenico), ma portabandiera di Italia Viva, oggi è nella Lega: «Ringrazio chi ha voluto darmi il consenso, principalmente i miei concittadini di Brolo. Voglio risolvere quei problemi che ho più volte affrontato da deputato di opposizione, sperando, nella maggioranza, di poter incidere di più». Perché la Lega? «In questi anni ho costruito rapporti di amicizia con altri deputati, ho potuto constatare che da soli non è facile portare avanti delle istanze. Ho voluto lavorare in una squadra e mi voglio spendere soprattutto per la sanità, come fatto in questi anni».

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