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Giorgia Meloni a Messina. "Gli avversari parlano solo di me, non dei programmi"

Ha scelto il luogo popolare per eccellenza, 'a vucciria" messinese, il mercato Vascone, per la sua breve visita in riva allo stretto. Il vero incontro elettorale sarà a Catania oggi pomeriggio, ma Giorgia Meloni, nel suo passaggio messinese, ha voluto rimarcare la sua specificità, anche nei confronti degli alleati, lei si sente "leader del popolo" e lo ribadisce mentre è intenta a fare selfie con i venditori di pesce e di frutta.

Si lascia fotografare con i meloni in mano, brinda con un bicchiere di prosecco e guarda già al dopo 25 settembre, convinta che il centrodestra vincerà le elezioni e che presidente del Consiglio sarà chi prenderà un voto più degli altri. Messaggio diretto ovviamente a Matteo Salvini con il quale Giorgia Meloni ha preso un caffè al volo al circolo tennis e vela. Voltare pagina, è lo slogan, dopo gli anni dei governi Conte e Draghi, ma rassicura l'Europa, perché questa coalizione sarà affidabile e affronterà concretamente i problemi dei cittadini. Giorgia Meloni promette "le cose che si possono fare" e non i miracoli, ecco perché resta più prudente, rispetto allo stesso Salvini, su alcuni temi, tra i quali anche il ponte sullo Stretto, sul quale comunque la leader di Fratelli d'Italia ribadisce di essere a favore. «Il ponte di Messina secondo me è necessario, è una grande opportunità, una grande opera, la nostra è una civiltà che costruiva ponti in dieci giorni duemila anni fa, non si capisce perchè ora ci mettano diecimila anni»

"Sei la nostra speranza", dice uno degli operatori del mercato mentre la abbraccia, "si fanno vedere un minuto e poi noi continuiamo a pagare tasse e bollette", fa eco un altro commerciante, meno entusiasta. Tante foto, tante strette di mano, e un sorriso di chi continua a volare sulle ali di sondaggi che, al momento, appaiono propizi.

"Io falsa moderata? Parlano di me, invece che di programmi"

La Meloni ha risposto anche a chi sostiene che sia una falsa moderata: "Renzi dice che sono una falsa moderata? E’ campagna elettorale, che deve dire Renzi, poveretto. Ognuno fa il lavoro suo. Ma la cosa che, francamente, trovo un pò avvilente in questa cosa è che io parlo di cosa vorrei fare per l’Italia e loro parlano solo di me. Ma avranno qualcosa da dire agli italiani su quello che vogliono fare loro, parte dire che la "Meloni è un mostro ed è impresentabilè". "Il problema è che questa persone - aggiunge la leader di FdI -hanno governato l’Italia per anni, portando disastri inenarrabili, non possono raccontare cosa vogliono fare, non possono rivendicare il passato, coerenza, serietà e amore per questa Nazione. Contenti loro... Ma io non voglio fare polemiche, voglio parlare ai cittadini di come questa Nazione si può risollevare»

"Musumeci ministro del Sud? Non parlo di poltrone"

"Non parlo di poltrone prima di vincere le elezioni; sono una persona abituata a combattere le battaglie prima di vincerle ed è quello che sto facendo". Così la Meloni su Musumeci possibile ministro. Rispondendo poi ad un’altra domanda su Cateno De Luca ha detto: "Cateno De Luca candidato non mi preoccupa particolarmente , io penso che questo sia il momento della serietà, e della competenza non sono affascinata dai suoi metodi, mettiamola così poi ognuno fa il suo lavoro ed io rispetto tutti i miei avversari ma non lo considero particolarmente in partita".

"Blocco navale come atto di guerra è fake news"

«Quello che si dice sul blocco navale come atto di guerra è una fake news». Così ancora Giorgia Meloni a Messina, parlando del tema dell’immigrazione. «Io penso - ha aggiunto - che la cosa più seria che si possa fare è una missione europea per bloccare le partenze, in collaborazione con le autorità libiche. L’Europa, per esempio, ha trattato con la Turchia sulla rotta dei migranti che arrivavano da Est per
fermarla. E non si è capito perché l’Italia sia stata abbandonata sulla rotta Mediterranea. Probabilmente andando in Europa a chiedere una missione per stabilire in Africa chi ha diritto allo status di rifugiato e distribuire solo i rifugiati potrebbe essere prese più seriamente in considerazione della pretesa del governo italiano di fare entrare nel Paese migliaia di irregolari, che le altre nazioni non fanno entrare, e poi
chiedere agli altri di prenderseli»

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