Arriva puntuale la replica del primo cittadino di Venetico, Francesco Rizzo, a seguito delle dimissioni del vicesindaco Domenico Giusto, che ha lasciato l'Esecutivo non trovandosi più in linea con le recenti scelte dell'Amministrazione sulla gestione Acavn. «Sono stato tanto sorpreso quanto amareggiato nell’apprendere che Domenico Giusto, con il quale ho condiviso l’intero percorso politico nei miei due ultimi mandati amministrativi, abbia lasciato l’incarico così all’improvviso - precisa il sindaco -. Ciò che è peggio è che l’abbia fatto inventando scuse inesistenti su questioni che, come assessore al Bilancio della mia Giunta, ha sempre curato direttamente dettando lui stesso, con grande autonomia, la linea politica dell’Amministrazione - puntualizza Rizzo -. Devo dire, anzi, che a partire dal 2012, proprio sulla questione Acavn siamo sempre riusciti, grazie al suo contributo, del responsabile della Ragioneria Carmelo Calabrese e del segretario comunale Giuseppe Torre, a ottenere validi risultati in termini di difesa della cittadinanza di Venetico dalle ingiuste pretese degli altri consorziati. Anche all’ultima riunione dello scorso 8 marzo nella sede del Consorzio, alla presenza del commissario regionale Domenico Mastrolembo Ventura, Giusto è sempre stato al mio fianco e alla fine della serata, e nelle giornate successive, mi ha anche personalmente manifestato vivo apprezzamento per come avevamo affrontato la questione e chiarito in Assemblea i punti problematici. Ed è assai strano che a distanza di soli quindici giorni abbia potuto così radicalmente cambiare idea».
Secondo il sindaco, ciò che verrebbe quindi a mancare sarebbe un atteggiamento di coerenza. «Fino ad ora, nei confronti dell’Acavn il Comune di Venetico non ha mai perso una causa e tutti i tentativi di ottenere una sentenza favorevole da parte del Consorzio sono ad oggi sempre naufragati - prosegue il sindaco -. Di certo, non è questa la vera ragione per la quale Domenico Giusto ha inteso allontanarsi ed è alquanto strano che ciò avvenga a pochi giorni dalla formazione di nuove liste e schieramenti prima delle prossime elezioni. Non so se abbia agito o meno per convenienza politica, ma sinceramente penso che un uomo che crede nella lealtà ha rispetto per la verità e non avrebbe dovuto comportarsi in maniera così inappropriata».
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