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A Barcellona il presepe di Serena che dura... tutto l'anno

Una passione che è anche un dono: a parlarne è  Serena Lo Conti, studentessa della  Classe 4AL dell'Istituto tecnico superiore Copernico di Barcellona. "UN DONO DA CUSTODIRE: La mia passione presepiale" si intitola infatti il pezzo che ha inviato alla redazione di Noi Magazine - con cui l'istituto superiore collabora attivamente - e che è stato pubblicato sull'inserto di Gazzetta del Sud nel paginone dedicato al Natale. Serena, infatti, ha un hobby molto speciale: realizza le rappresentazioni della natività e dei paesaggi ad essa collegati, lavorando con dedizione tutto l'anno. Ma è ovviamente nel periodo natalizio che questa attività così particolare trova la sua più compiuta realizzazione e molteplici occasioni di condivisione. Ed ecco come lei stessa ha voluto descrivere questa sua coinvolgente esperienza.

"Scrivo questo articolo mentre mi torna in mente il suono delle zampogne che, negli anni della mia infanzia e sempre nel freddo mese di dicembre, ascoltavo per le vie del paese. Ed è proprio così che è nata la mia passione: da bambina ero una di quei piccoli e curiosi spettatori che osservava il lavoro degli adulti, lavoro che, tornando a casa, cercavo di ricreare con grande umiltà. Così da “piccola artigiana” mi cimentavo a costruire i miei semplici presepi con materiali improvvisati e riciclati. Con il passare del tempo ho migliorato le mie capacità e questa passione é cresciuta sempre di più, tanto da non poterne più farne a meno. La mia esperienza è frutto di anni di lavoro, non ho mai frequentato corsi di formazione, sono un'autodidatta che ha sempre osato sperimentare tecniche e materiali nuovi e diversi, ed ha imparato dai suoi stessi errori, maturando, così, uno stile personale. Dedico tutto il mio tempo libero a questa passione: appena ho un’ora libera mi rinchiudo in laboratorio e, animata da un’inspiegabile intuizione creatrice,   prendono forma mattoncini, fruttini, tegoline e tutto quello che serve per realizzare il mio presepe. Per costruire un solo presepe, anche se di dimensioni ridotte, ci vuole molto tempo perché i passaggi da fare sono molti e i particolari da aggiungere alla scenografia per arricchirlo e renderlo più bello, reale e unico non bastano mai. Quando si ha una passione come questa, però, non si  bada a quante ore si spendono per lavorare su ogni singolo pezzo, si pensa solo a fare il massimo per renderlo singolare. Quando ho incominciato ricordo ancora che la mia famiglia mi ha sostenuto con questa frase: “Segui i tuoi sogni e vedrai che si realizzeranno. Se i risultati saranno eccellenti avrai successo, altrimenti acquisirai un buon bagaglio di esperienze!”. In tutti questi anni è stato proprio così: i miei genitori e mia sorella sono stati un supporto continuo e costante nella mia attività. Un fiducioso apprezzamento e stima mi sono sempre stati rivolti dalla scuola che frequento, sia dall’attuale dirigente, la prof.ssa Angelina Benvegna, sia dalla precedente, prof.ssa Laura Calabró , sia  da tutto il personale scolastico. Ho sempre creduto in questa mia attività e punto sempre a dare il massimo. I vari concorsi, ai quali ho partecipato, mi hanno permesso di crescere e di affinare il mio talento artistico, e, viaggiando  per le varie città d'Italia, conoscere altri presepisti e confrontare le tecniche usate. Quando mi viene chiesto cos'è per me l'arte presepiale rispondo: “Un dono da custodire!”, perché non è da tutti trasformare un’intensa emozione in una realtà tangibile e far sì che ogni  presepe sia  una composizione originale. Oggi le mie opere sono apprezzate ovunque, sia a livello nazionale che internazionale, e spesso ricevo numerosi messaggi di gradimento che mi spronano a continuare".

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