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S. Pier Niceto abbraccia Manuela Villa: "Mi sento siciliana a metà"

Manuela Villa, un talento che va al di là del nome. Voce potente e avvolgente, la cantautrice italiana, figlia di Claudio Villa, si è esibita ieri sera a San Pier Niceto in occasione degli eventi che sono stati organizzati dal "Comitato festeggiamenti" in onore di San Rocco. Nonostante trent'anni di carriera, Manuela Villa ancora oggi avverte l'emozione di esibirsi sul palco come fosse la prima volta, senza nascondere le paure che - a suo giudizio - bisogna sempre cercare di superare. Ad ascoltare i suoi successi è stato un partecipato e acceso pubblico. Prima della sua brillante performance, si è esibito sul palco il giovane sampietrese Ricky Rotondo, ricevendo ammirazione anche dalla stessa cantante romana. La Villa ha rivolto un messaggio ai giovani affinché volgano lo sguardo al futuro oltre il successo apparente.

- Manuela Villa, sul palco lei ha detto di sentirsi sia romana che siciliana.
"Sì, lo sono per metà quindi è la verità. Sento entrambe le sensazioni nel sangue che mi scorre nelle vene, quindi non posso fare a meno di amare tutte e due le terre".

- Vuole lasciare un messaggio a questa piazza siciliana che l'ha accolta e seguita con grande gioia?.
"Devo dire che incontrato un pubblico molto caldo e caloroso. In molti conoscevano le mie canzoni a memoria e di questo sono rimasta molto contenta".

- Quanto hanno influito i successi di suo padre Claudio, pietra miliare della musica italiana, nella sua carriera?
"Sinceramente è stato un incontro musicale. Si può essere figlio di chi vuoi, ma se poi canti male anzi è peggio. Se dopo trent'anni di carriera sono ancora qui un motivo ci deve essere. Non è soltanto questione di nome e di canzoni. Penso di potermi meritare di dire questo".

- C'è un momento della sua carriera che più di altri porta nel cuore o che vorrebbe rivivere?
“Penso che il momento più bello deve ancora arrivare. Questa sera, ad esempio, è stato un momento bello. Ogni esibizione è nuova. Io ho sempre paura e non do mai niente per scontato. Mi chiedo come il pubblico possa recepire, se apprezza e se la serata riesce. Quindi per me è come se fosse sempre la prima volta, nonostante ci sia l'esperienza che aiuta a superare i momenti difficili che ci si presentano. Siamo fatti di carne ed ossa e le paure fanno il loro corso e bisogna in qualche modo superarle”.

- Dal bagaglio delle sue esperienze c'è un messaggio che vuole dare ai giovani che si avvicinano al mondo dello spettacolo, della musica e dell'arte in generale?

“Sicuramente c'è da lavorare molto, nel senso che non è un mestiere facile. Purtroppo, oggi, i giovani sono abituati a guardare al successo veloce, quello che arriva dalla televisione, ma il successo non è quello. Si vede a lungo termine. Devi sempre dare e metterti in gioco. Bisogna studiare senza improvvisarsi. È necessario essere anche umili e accettare le critiche, non le offese!”.

- Un progetto futuro. Cosa farà nei prossimi mesi?
“Sto scrivendo il mio quarto romanzo che consegnerò a breve. Spero che ci sia ben presto una tournée teatrale e mi auguro di poter anche dedicare un po' di tempo per me stessa. Mi piacerebbe fare una vacanza, ma al tempo stesso ciò significherebbe dire che non lavorerei. E quindi... è meglio se continuo a lavorare!”.

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