Francesco è tutto bardato: cappellino, t-shirt e bandiera dell’Italia. È la sua divisa preferita in questi giorni in cui il calcio tiene incollati milioni di telespettatori a tv e maxi-schermi. La indosserà anche oggi, in occasione della finalissima di Wembley. Papà Antonio e mamma Luna, messinesi doc trasferitisi col loro figlioletto alcuni anni fa a Londra, sono orgogliosi di rappresentare il Bel Paese nella metropoli del Regno Unito. Hanno assistito a Wembley alla semifinale tra la truppa di Roberto Mancini e la temibile Spagna di Luis Enrique.
«Abbiamo voluto fare un regalo a Francesco»
«È stato molto emozionante e lui si è divertito tantissimo – afferma Antonio, che a Londra fa l’orafo-gioielliere e ha trovato la sua dimensione con la famiglia –. La partita decisiva, però, la vedremo tra le mura domestiche». Antonio, poi, racconta alcuni aneddoti: «Venerdì scorso, per ordine della preside, nella scuola che frequenta mio figlio i bambini dovevano presentarsi tutti con la maglietta dell’Inghilterra. Ma io e mia moglie Luna, da buoni Italiani, gli abbiamo fatto indossare la divisa della nostra Nazionale di calcio. Ovviamente, c’è stato un clima di grande accoglienza in classe. E la stessa cosa, devo ammettere, si respira qui in gran parte dei quartieri e delle contee. Gli inglesi sono molto sportivi, è vero. Coltivano un grande sogno, ma ci temono. Riconoscono infatti che gli Azzurri sono molto più forti.
“It’s coming home”
Per ora, qui a Londra non ci si saluta col classico “Goodbye”, ma con “It’s coming home”, “Sta tornando a casa”. L’imperativo è infatti vincere la competizione. Qui le bandiere con la croce di San Giorgio sono ovunque. La sfida si sente parecchio. Gli inglesi vogliono bene agli italiani, ma in occasione della finale sarà diverso». Tornando alla scuola frequentata dal figlio, è stato dato eccezionalmente un permesso: lunedì, le lezioni inizieranno alle 11, anziché alle 8.30. «È anche una sorta di fatto scaramantico, di buon auspicio – spiega Antonio –. Si è convinti che si festeggerà e che quindi si farà tardi. Inoltre, quanto al tifo, tutti gli immigrati, dagli ungheresi ai lettoni, tanto per fare un esempio, andranno contro l’Inghilterra e sosterranno gli Azzurri».
Italia- Inghilterra 6-6
Ieri mattina, poi, Francesco è andato alla scuola calcio, come ogni sabato mattina, in un club, e ovviamente si è presentato con la sua inseparabile maglietta dell’Italia. Il manager, quando lo ha visto, ha lanciato una proposta: disputare una partitella tra Italia e Inghilterra. «Ha assegnato ad altri cinque bambini una casacca blu e si sono sfidati – sottolinea Antonio –. È finita 6 pari. Poi hanno tirato i calci di rigore. È stata una bella mattinata di festa».
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