Una formale dichiarazione d’interesse presentata all’Autorità portuale per la concessione cinquantennale della cittadella fieristica. Il progetto è denominato “Acquarium Somnium”, a proporlo è il Consorzio Messina World Great Marine, associato al Cisvam (Centro internazionale di studio per la valorizzazione dell’ambiente e del mare) e presieduto dall’economista Ester Miano.
Domani pomeriggio i promotori dell’iniziativa avranno un confronto con il commissario dell’Authority Antonino De Simone. Sarebbe pronto un investimento, con la partecipazione di diversi imprenditori anche di livello nazionale ed europeo, tra gli 80 e i 100 milioni di euro.
L’Acquario è una delle attrattive di questo progetto, curato dall’architetto israeliano (con laurea al Politecnico di Milano) di Nazareth, Mor Temor, noto per aver ideato soluzioni avveniristiche o fantasiose (secondo i punti di vista) come quella presentata nel 2010: un sistema di piattaforme di calcestruzzo galleggianti che, nelle intenzioni, avrebbero dovuto rappresentare una concreta alternativa al Ponte sullo Stretto. Ma non solo. È anche il progettista del “Tappeto volante abitato” proposto per dar vita a pezzi del deserto arabico o delle “Cinque piazze sospese” per la Laguna di Venezia. Architetto “utopista”, seguace dichiarato di Leonardo da Vinci e delle sue intuizioni geniali, Mor Temor immagina la trasformazione del quartiere fieristico in una vera cittadella del divertimento e della socializzazione, con spazi commerciali, un hotel da 25 camere con vista diretta sulla Madonnina del porto, una sorta di “Vela di Dubai” a ricoprire parte del lungomare e poi il cuore dell’investimento, l’Acquario, con il tunnel sotterraneo e le vasche giganti per ammirare i grandi pesci dello Stretto e non solo.
Ester Miano, affiancata dal vicepresidente del Consorzio, Salvatore Totaro, ci lavora da otto anni. «Un lavoro fatto nel silenzio – sottolinea – perché le cose serie vanno fatte in questo modo. Ho compiuto infiniti viaggi per mettere insieme investitori e imprese credibili, in grado di realizzare questo progetto, che potrebbe riqualificare e valorizzare una parte importante dell’affaccio a mare cittadino. Abbiamo riscontrato la piena disponibilià al confronto da parte del commissario dell’Autorità portuale De Simone e abbiamo ufficializzato la nostra manifestazione d’interesse».
L’Autorità portuale, come è noto, stavolta in sinergia con il Comune, ha predisposto un bando internazionale per la gestione della cittadella fieristica, sperando di coinvolgere i principali “player” internazionali del settore turistico-navale. Sarebbe il secondo tentativo. Il primo, esperito nel 2017, non andò a buon finea per mancanza di offerte, come se la gestione del lungomare tra viale della Libertà, la Passeggiata e la cortina del porto, non interessasse nessuno. In realtà, in quell’occasione, a spaventare eventuali investitori furono sicuramente i tempi previsti dalla concessione: vent’anni, anziché gli attuali 50. Allungare il periodo concessorio è una garanzia per rientrare dalle spese fatte e per mettere a reddito l’investimento complessivo.
Di un grande Acquario si vagheggia da tempo a Messina. C’è una proposta che riguarda la Zona falcata, in base all’idea lanciata dal docente dell’Università peloritana Josè Gambino, occasione preziosa per bonificare e valorizzare la Falce. Un altro progetto, presentato negli anni scorsi, riguarda le aree ex Eurobunker, sempre nella penisola di San Raineri. Adesso c’è questo progetto del Messina World Great Marine per la Fiera.
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