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Acquario dello Stretto, Messina ci prova per creare economia come a Genova

Meduse nell'acquario di Genova - foto pixbay

«Lo Stretto è unico. E Messina sta sullo Stretto. Ecco perché penso che questo sia un posto eccezionale per realizzare un grande Acquario. Che costituirebbe uno straordinario volano per la rinascita della città e del suo territorio». Il biologo marino Antonio Di Natale, segretario generale della “Fondazione Acquario di Genova”, non ha alcun dubbio in merito: «È qui che il grande Anton Dohrn, nella seconda metà dell’Ottocento, aveva proposto di costruire il primo Acquario d’Europa».

In una città sempre più martoriata e alla spasmodica ricerca di qualcosa in cui continuare a credere e a sperare per la ripresa economica del proprio tessuto produttivo, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, la proposta avanzata nei giorni scorsi dall’Ordine degli architetti potrebbe, dunque, essere una scommessa su cui puntare per una riqualificazione generale di Messina. «Si è discusso, periodicamente e per anni della possibilità di realizzare qui questa struttura – prosegue Di Natale, nato a Taormina, che tra i numerosi riconoscimenti, annovera anche il “Tridente d’oro” – le cui ricadute sul tessuto economico della città della Stretto sarebbero positive e innumerevoli. È certamente un’opportunità, ma bisogna saperla cogliere».

E, nel sottolineare l’assoluta peculiarità dello Stretto, vero e proprio paradiso per i naturalisti, il biologo marino, che lo scorso anno è stato insignito dell’onorificenza di cavaliere dell’Ordine della stella d’Italia, concessa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per meriti scientifici all’estero, aggiunge: «L’Acquario sarebbe certamente un volano di sviluppo per la rinascita di una città oggi in forte declino».

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