Giuseppe Verzera, 58 anni, si è insediato ieri a capo della Procura di Barcellona, davanti al presidente del Tribunale Giovanni De Marco e ai giudici Anna Elisa Murabito e Giuseppe Caristia. A dare il benvenuto al magistrato messinese, che già da sostituto procuratore della Distrettuale antimafia si era occupato della criminalità organizzata del territorio barcellonese, è stato lo stesso De Marco, che di fronte ad una gremita platea, alla presenza dei vertici di tutte le forze di polizia, ha definito Verzera «un grandissimo magistrato che ha avuto esperienze straordinarie sia nella lotta contro la ‘ndrangheta che in quella contro la mafia. Quindi, questo, che come noi sappiamo è il crocevia delle forme di criminalità organizzata della provincia di Messina, è il posto giusto. Avrà accanto dei validissimi colleghi e un altrettanto valido ufficio di Procura.
Verzera – proveniente da Caltagirone – è una persona straordinaria, con cui ci si potrà confrontare nel rispetto, senz’altro, dei ruoli. Benvenuto, e grazie per aver scelto questo posto, di essere sceso in una trincea, perché di certo un anno a Barcellona vale come cinque anni in qualsiasi altro ufficio giudiziario». A porgere il saluto dei magistrati della Procura è stata Emanuela Scali, che a nome dei sostituti procuratori ha detto al nuovo procuratore: «Siamo molto felici di averlo qui, che lo abbiamo aspettato a lungo, conosciamo e ammiriamo la sua straordinaria esperienza, dalla quale certamente ci faremo ispirare e orientare nel nostro lavoro quotidiano, e vorrei altresì assicurargli che troverà una completa e leale collaborazione all’interno dell’ufficio di Procura che da oggi rappresenta e dirige, sia da parte di tutto il personale amministrativo, di cui oggi è qui presente una nutrita delegazione, sia da parte delle sezioni interne di polizia giudiziaria. Certamente, il suo arrivo viene accolto con grande entusiasmo da parte di tutte le forze dell’ordine oggi presenti, con le quali si è instaurata, in questi quasi tre anni di servizio, grande sinergia operativa e stima reciproca. Voglio infine dire – ha concluso – che potrà contare sui suoi cinque sostituti, che siamo un gruppo di magistrati affiatati e compatti, tanto all’esterno quanto al loro interno, il che non è scontato, e che non vediamo l’ora di fare squadra insieme a lei, procuratore, quindi ancora benvenuto e buon lavoro».
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