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L'ultimo saluto di Spadafora a Nunzio Micale morto sul lavoro al cantiere del Papardo

In una chiesa gremita è stato rivolto l'ultimo saluto al 65enne Nunzio Micale, il povero imprenditore edile di Spadafora morto in un tragico incidente sul lavoro il 3 aprile scorso mentre si trovava in cantiere, all’ospedale Papardo. Tanta la commozione tra la gente.

"Ci sono momenti in cui vorremmo che anche il nostro cuore fosse più grande per conservare i tanti ricordi e i pensieri - ha detto padre Alessandro Lo Nardo durante l'omelia- . Ci sono momenti in cui vorremmo vivere più in silenzio. Per Nunzio ogni occasione era un'occasione per socializzare, nutriva amore per Gesù e per la chiesa. Condivido con voi l'amore che tutti avete per Nunzio, perché lui è vivo. Quello di oggi sembra un abbraccio che non ha fine, è l'affetto di una comunità intera. Un affetto carico di fede che si condivide nell'amicizia".

Sono tanti i ricordi che l'uomo ha lasciato. "Il sabato che precedeva la Domenica delle Palme, Nunzio pronunciava con noi il vangelo e annunciava la morte del Signore - ha detto ancora padre Lo Nardo -. Ti salutiamo con il ricordo della tua gioia, del tuo saper essere presenza viva nella comunità. Non abbiamo molte parole, ma abbiamo la luce fatta di Resurrezione che asciuga le lacrime e conforta la nostra esistenza. Dio ci raccoglie e non ci permette la dissoluzione nel nulla. Dinnanzi al dolore, noi ci sentiamo tremendamente soli e con tante domande. Non so perché sia capitato tutto questo all'improvviso, però posso dirvi che Nunzio non vuole essere il motivo del vostro dolore ma il motivo della luce nella costra vita. Questo è quello che lui vuole continuare a trasmetterci, affinché la sua fraternità possa rendere bella la vita degli altri. Continuate ad avere ancora voglia di vivere. Per lui. Grazie Nunzio: buon viaggio".

Parole molto toccanti, poi, nella lettera scritta dalle figlie. "Sei stata la nostra ancora di salvezza, il primo vero amore. Papà tu che capivi subito quando c'era qualcosa che non andava. Eri il pilastro delle tue quattro donne. Ci hai donato le cose più belle che sono l'amore e il perdono. Resterai indelebile nei nostri cuori, sei stato un esempio di vita, ti promettiamo di stare sempre accanto alla mamma". Il feretro è stato accompagnato da un lungo e commosso applauso.

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