Quali sono i passaggi previsti dal decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana e firmato dal presidente Sergio Mattarella? Andiamo con ordine.
1) Dalla data di revoca dello stato di liquidazione, riprende la concessione affidata alla società Stretto di Messina per la realizzazione e gestione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria (comprensivo del Ponte e delle opere a terra).
2) Vengono nominati i nuovi organi sociali della “Stretto di Messina”, con i cinque componenti, dei quali i due indicati dai ministeri dell’Economia e dei Trasporti svolgeranno le funzioni di presidente e di amministratore delegato. Gli altri tre membri sono nominati dalla Regione siciliana, dalla Regione Calabria e, congiuntamente, da Rfi e Anas.
3) Una volta nominato il Cda della società, il ministero dell’Ecinomia, di concerto con quello dei Trasporti, emana la direttiva con la quale vengono definiti i tempi e le modalità di esercizio dei diritti dell’azionista, e i criteri per l’individuazione dell’ammontare del capitale sociale. In questa stessa fase, l’Anas (attualmente socia di maggioranza della “Stretto Spa” in liquidazione) trasferisce al ministero dell’Economia una quota della propria partecipazione al capitale sociale. I due ministeri avranno il 51% delle azioni. E potranno immediatamente sottoscrivere aumenti di capitale o «strumenti diversi, comunque idonei al rafforzamento patrimoniale».
4) Entro 30 giorni dalla nomina degli organi sociali, la “Stretto di Messina” deve adeguare il proprio statuto alle disposizioni contenute nel “decreto Ponte”. E sempre in tale arco di tempo, il ministero dei Trasporti provvede alla costituzione del Comitato scientifico.
5) I due Ministeri sottopongono alla società concessionaria un Accordo di programma per la definizione dei rispettivi impegni di natura amministrativa e finanziaria, «connessi al riavvio delle attività e al completamento delle procedure di progettazione e realizzazione dell’opera».
6) Verrà scandito il preciso cronoprogramma che ha già, in ogni caso, una scadenza temporale: entro il 31 luglio del 2024 si deve approvare il progetto esecutivo e il nuovo piano economico-finanziario della concessione.
7) Il Contraente generale, individuato nel gruppo Webuild, come erede naturale del Consorzio Eurolink che curò la progettazione definitiva consegnata nel 2011, ha, dunque, sedici mesi di tempo per aggiornare il progetto. C’è un’importante annotazione: la nuova Valutazione di impatto ambientale «è limitata ai contenuti progettuali interessati dalle prescrizioni» e la valutazione sugli ulteriori contenuti progettuali «è limitata agli aspetti che non siano stati valutati o siano stati oggetto di valutazioni negative nel procedimento attivato sul progetto definitivo, i cui effetti sono salvi».
8) Dopo l’aggiornamento del progetto, si convoca la conferenza dei servizi per ottenere il nulla osta e l’approvazione da parte del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. A quel punto, potrebbero partire i cantieri.
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