Indietro non si torna. Il motto non è originale, ma rende l’idea. L’amministrazione non cambia idea sul futuro del tram e sul progetto che prevede la riduzione ad un solo binario di una porzione del tragitto. Le polemiche di queste ultime settimane non hanno turbato il vicesindaco Salvatore Mondello che ha risposto alle domande della commissione mobilità (presidente Papa) insieme al dg di Atm Claudio Iozzi.
La sollecitazione è arrivata ai consiglieri soprattutto dalla Uil e dalla Terza Municipalità che in questi giorni hanno ipotizzato soluzioni alternative temendo che la “banalizzazione” (così si chiama la riduzione ad un solo binario per entrambi i sensi di marcia) potesse innalzare i tempi di percorrenza e “segnare” per sempre l’infrastruttura.
«Una volta che gli appalti sono partiti, il dibattito fa solo rumore e non cambia la soluzione. Sono state fatte diverse riunioni anche con la municipalità e con gli stessi commercianti della zona di Provinciale per presentare il progetto e non sono emerse opposizioni. Adesso, e questo vale anche per i lavori per il prolungamento della pista ciclabile a Sant’Agata, si possono fare delle modifiche che siano nell’alveo del contratto stipulato. Per questo dico che “indietro non si torna”, ma si può migliorare qualche aspetto».
A far discutere è la banalizzazione dei 350 metri fra la fermata di Porta Imperiale e quella di Municipio dove il marciapiede a disposizione di pedoni e commercianti avrebbe una larghezza media di sette metri e in più verrebbe eliminata la barriera in acciaio che è una delle cesure fra la città e il mare. L’altro intervento, del tutto simile, avverrebbe a Provinciale. «Ci sono aspetti tecnici preponderanti alla base della scelta effettuata dai progettisti della riqualificazione della linea tramviaria – spiega il vicesindaco – e fra di loro c’era anche chi ha disegnato, allora, l’attuale linea del tram. Nel 2018 il Ministero ci disse che non è possibile spostare la linea del tram perché siamo vincolati all’ammortamento della spesa e, in questo quadro, con la volontà di “salvare” quelle aree dalla desertificazione, il progetto di riqualificazione funziona». Nelle zone a binario unico, al di là delle attese della linea libera, la velocità sarà ridotta a 20 km/h, ha sottolineato Libero Gioveni (FdI). «I tempi di percorrenza vanno calcolati sull’intera tratta – ha risposto Mondello – e allora, quello che si perderà nei due punti a binario unico, verrà recuperato dalla rettifica del tragitto alla stazione e dall’addolcimento delle curve a Villa Dante e alla Dogana. Avere una sede protetta – ha detto rispondendo a Cosimo Oteri – è stato un limite nato con un’opera che è una metropolitana leggera. In altre città, sulla stessa linea, convivono tram, bus e taxi. Per quel che riguarda Provinciale, non possiamo spostare un binario a monte ma possiamo vedere e ci sono margini per recuperare parcheggi temporanei, fermo restando che quella è l’area con un’altissima concentrazione di area di interscambio. Un chiarimeto pure per Sant’Agata. Il progetto di far passare la pista alle spalle della Consolare Pompea è stato bocciato da Demanio e Genio Civile. Possiamo studiare come trovare spazi per parcheggi di breve sosta per aiutare il commercio».
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