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Palagiustizia bis a Messina, 14 mesi per i lavori

Si accelera definitivamente sulla soluzione di ristrutturare l’ex Cassa di Risparmio e l’ex Banco di Roma. Il sindaco Basile ha incontrato i vertici della Cassa depositi e prestiti: ok all’impiego dei 17 milioni per la ristrutturazione dei due immobili di pregio di via Garibaldi

Quattordici mesi di lavori e i due splendidi palazzi di via Garibaldi, la Cassa di Risparmio e l’ex Banco di Roma, diventeranno la grande “depandance” del Palazzo di giustizia, che ormai “scoppia” letteralmente.
Dopo trent’anni di chiacchiere inutili manca ormai pochissimo per l’ultimo step della soluzione definitiva per risolvere i gravissimi problemi di spazio e funzionalità che da decenni attanagliano la giustizia a Messina, e che oltretutto, in questi anni, hanno fatto sborsare allo Stato milioni in fitti passivi, tra palazzi fatiscenti e scantinati pieni zeppi di fascicoli, finiti nelle tasche dei privati.
Nei giorni scorsi infatti, ecco la novità, c’è stato un incontro fra il sindaco Basile e i rappresentanti della Cassa depositi e prestiti, e al termine della riunione è stata confermata la possibilità di devoluzione del mutuo da 17 milioni di euro per la realizzazione del “nuovo palazzo di giustizia”.
È stata anche confermata la possibilità di trasformare quella che era l’ipotesi di costruzione ex novo di un edificio in ristrutturazione, come in effetti sarà nei prossimi mesi d’intervento. E nei prossimi giorni una delibera di giunta dovrebbe arrivare in consiglio comunale per essere votata dall’aula.
Questo progetto ha già superato una serie di fasi e interlocuzioni tra le due società che sono proprietarie dei due immobili, la Unire 54 spa e la Unire 100 srl, di cui amministratore unico l’imprenditore messinese Massimo Fiore, e l’amministrazione comunale. Con un “supervisore” d’eccezione, che è il presidente facente funzioni della corte d’appello Sebastiano Neri, il quale s’è speso personalmente anche a Roma per eliminare qualsiasi intoppo e ritardo trovato per strada.

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