Erano impegnati nell’ordinaria attività di controllo del territorio quando, transitando presso il Rione Gravitelli, le Volanti della Polizia di Stato hanno potuto adocchiare un noto pregiudicato che nei pressi della propria abitazione, alla vista degli Agenti, cercava di rientrare frettolosamente in casa, come se volesse sottrarsi ad un eventuale controllo di polizia.
Si tratta del 44enne Ernesto La Face. Nei confronti dell’uomo, che è assistito dall’avvocato Domenico Andrè, il gip Monica Marino ha convalidato l’arresto effettuato dagli agenti ed ha emesso contestualmente un’ordinanza di custodia cautelare a suo carico.
Il gip Marino parla tra l’altro nella sua ordinanza di «... attività stabile e organizzata di detenzione, al fine di cessione a terzi, di sostanze stupefacenti».
Insospettiti dal suo atteggiamento, i poliziotti lo hanno avvicinato per chiedergli il perché di quel nervosismo, ma l’uomo non forniva alcuna valida giustificazione ed insisteva per rientrare in casa.
Intanto gli agenti, accostatisi all’uscio di casa, avvertivano il forte odore tipico della marijuana provenire proprio dall’interno dell’abitazione: il quarantaquattrenne ha così ammesso di avere in casa modica quantità di sostanza «per mero uso personale».
Sottoposta ad approfondita perquisizione l’abitazione sono stati trovati circa 10 kg di sostanza stupefacente, ed in particolare quasi 7 kg di marijuana, più di 3 kg di hashish e quasi 100 grammi tra cocaina e crack, droga in parte già preconfezionata e pronta ad essere smerciata nel mercato cittadino. Inoltre, veniva trovato un bilancino di precisione ed una bilancia da cucina, oltre a materiale per il confezionamento e più di 2.000 euro in contanti, sebbene l’uomo fosse privo di occupazione e percepisse il reddito di cittadinanza.
Per l’uomo è scattato subito l’arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, l’arrestato è stato condotto al carcere di Gazzi e tutta la droga rinvenuta è stata sottoposta a sequestro per la successiva analisi qualitativa e quantitativa, dalla quale è emerso che avrebbe potuto fruttare oltre 54.400 dosi tra hashish e marijuana e 400 dosi tra cocaina e crack.
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