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Chat "no vax" e "falsi tamponi" a Messina: ecco come 130 "furbetti" hanno aggirato il sistema FOTO

Il meccanismo - scoperto dalla Guardia di Finanza di Messina - ha consentito, all’inizio dell’anno scorso, quando era in vigore l’obbligatorietà del Green pass per molte attività, anche lavorativa, di aggirare l’ostacolo

Il medico, a quanto pare in un luogo pubblico reso noto ai suoi “clienti” grazie ad un passaparola (presumibilmente nelle chat dei no Vax), fingeva di effettuare solo oralmente i tamponi o in alcuni casi, quando si fidava delle persone che necessitavano del Green pass, nemmeno li effettuava.

Dopodiché inviava i dati e la mail rilasciata ad un laboratorio di fiducia, dove gli operatori (due biologi e un operatore sanitario) inserivano i risultati dei falsi tamponi nella piattaforma sanitaria Sirges, ottenendo così in pochi minuti il green pass che veniva inviato via mail.

E' questo il meccanismo - scoperto dalla Guardia di Finanza di Messina - che ha consentito, all’inizio dell’anno scorso, quando era in vigore l’obbligatorietà del Green pass per molte attività, anche lavorativa, di aggirare l’ostacolo non solo senza vaccinarsi, ma addirittura senza nemmeno sottoporsi a tamponi e controlli antiCovid.

Il sodalizio criminale era composto da 1 medico e 3 operatori sanitari che, nel delicato periodo pandemico, inserivano – avvalendosi degli strumenti di un laboratorio di analisi - la risultanza di falsi tamponi nella piattaforma sanitaria SIRGES, così ottenendo, mediante portale telematico, i cd. green pass base: un giro d’affari sicuramente significativo, atteso il documentato utilizzo di tale illecito schema almeno da parte di 132 soggetti messinesi, con costi variabili per singolo tampone da un minimo di 10 € ad un massimo di 20 €.

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