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Messina, gli insopportabili costi dell’Isola-mento. L'aereo? Un lusso per pochi

Non è stato certo un bel Natale per chi vive fuori e avrebbe voluto far ritorno

È stato un bel Natale a Messina, ma non è stato un bel Natale per i messinesi che vivono al di là dello Stretto, andati via per necessità di studio o di lavoro. Il caro voli, l’impossibilità di trovare posti liberi sui treni, l’incertezza sui tempi di percorrenza e sugli orari, non hanno fatto altro che certificare quello che si sa da sempre: l’isolamento di una terra tagliata fuori dai circuiti nazionali ed europei. I costi dell’insularità, che furono oggetto di un approfondito studio commissionato dall’ex vicepresidente della Regione Gaetano Armao e che sono stati quantificati in 6 miliardi di euro l’anno, sono costi che si ripercuotono su tutto: sulle attività ordinarie e quotidiane, sui rientri dei nostri giovani per le vacanze, sui traffici commerciali, sugli scambi culturali, in definitiva sulla vita delle nostre comunità e sulle prospettive di sviluppo dei nostri territori.
Una città come Messina, un’area come quella dello Stretto, non possono più subire le conseguenze di politiche scellerate portate avanti per decenni, di scelte-non scelte, e di quei “no a tutto” che continuano a intralciare i progetti di potenziamento infrastrutturale volti a ridurre il gap storico tra noi e gli “altri”, tra il Sud e il Nord.
Di infrastrutture si parlerà domani, a Palazzo Zanca, nel corso della seduta di Commissione alla quale interverranno i vertici e i rappresentanti degli Ordini professionali di architetti e ingegneri per discutere del riavvio, da parte del Governo, delle procedure relative al Ponte sullo Stretto, e di tutte le altre opere collegate alla grande infrastrutture. E dell’impatto che il Ponte , e le opere ad esso connesse, avranno inevitabilmente sul territorio e sulla pianificazione urbanistica.
Ma si torna ad accendere i riflettori anche sulla questione aeroportuale, con la Giunta Schifani che intende portare avanti il progetto del nuovo Aeroporto in provincia di Messina (a Torrenova) e con Confcommercio che avvia la mobilitazione, in linea con quanto proposto dal Codacons e dal suo consulente Francesco La Fauci, per creare una Compagnia aerea siciliana. «Incentivare il turismo e porre finalmente fine alle difficoltà cui vanno incontro migliaia e migliaia di pendolari siciliani – così comincia il documento firmato dal presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto –. L’idea è quella di creare una sinergia tra pubblico e privato, istituzioni, forze sociali e cittadini, perché si possa procedere alla creazione di una Aerolinea che possa provvedere ai bisogni dei siciliani e incentivare il turismo a costi non proibitivi» . Da qui l’intenzione di Confcommercio di dar vita «a una raccolta di adesioni che prelude ad un azionariato popolare mediante la sottoscrizione e l’eventuale acquisto di quote da parte dei cittadini. Solo attraverso una comunione di intenti tra investitori pubblici e privati, infatti, si potrà raggiungere l’obiettivo. A tal fine – insiste Picciotto – abbiamo aperto una casella di posta ad hoc per raccogliere le adesioni di quanti, in fase operativa, vorranno dare il proprio contributo anche con piccole sottoscrizioni».

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