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Messina, viaggiare via mare da Ganzirri alla zona sud: "Progetto affascinante"

La Metropolitana del mare supera l’esame degli stakeholders

Chi ha partecipato ha trovato l’idea assolutamente vincente. Adesso quella idea deve correre sulle gambe della progettualità concreta.
La metropolitana del mare, alternativa alla mobilità longitudinale della città, è stata presentata alla città, rappresentata dai portatori d’interesse della politica e della società civile, in un incontro nel Salone delle Bandiere. Lo hanno fatto il vicesindaco Salvatore Mondello e i rappresentanti della Dinamica, l’azienda che si è aggiudicata i servizi di ingegneria che porteranno alla realizzazione, fra qualche mese, del progetto di fattibilità tecnico economica dell’opera.
Ad ascoltare la relazione degli ingegneri Salvatore Russo e Davide Ferlazzo c’erano i rappresentanti di Confindustria, Camera di Commercio, delle circoscrizioni e di alcuni club service. Non c’erano i sindacati che però potrebbero non aver ricevuto l’invito.
Il tema portante è quello della creazione di una linea che colleghi Ganzirri a Tremestieri attraverso un servizio marittimo che trasporti solo passeggeri e che abbia, oltre ai due capilinea, anche altre cinque fermate. In più potrebbe essere collegato anche con Villa San Giovanni e Reggio Calabria per creare un servizio realmente dello Stretto.
«Vista la conformazione della nostra città – spiega Salvatore Russo della Dinamica – lo sviluppo di nuove longitudinali, alternativo alla strada Panoramica e alla litoranea, è obbligato. Il concept della proposta che abbiamo presentata in occasione del bando che poi ci siamo aggiudicati, ha una doppia valenza. La prima è legata al flusso dei pendolari che popolano lo Stretto e che variano dai 5.000 ai 10.000 passaggi al giorno. Per loro il servizio deve essere competitivo per costi e tempi. Il cittadino deve trovare l’utilizzo della metropolitana del mare conveniente, se non più, almeno tanto quanto l’uso della vettura. La seconda valenza – prosegue l’ingegnere – è quella turistica perchè il tour lungo la nostra costa risulterà particolarmente attraente». Lo studio d’ingegneria prevede di minimizzare l’impatto strutturale degli approdi che, come si nota anche dalle immagini prodotte nell’estratto dell’offerta tecnico organizzativo che è stato distribuito agli stakeholders, appaiono leggeri e capaci di sfruttare, dove possibile, strutture e servizi già esistenti. I casi più evidenti sono quelli di Rada San Francesco e del Molo Rizzo. Ma a Gazzi e Tremestieri c’è il vantaggio della vicinanza della ferrovia e del sottopasso per superare la linea ferrata. A Guardia, accanto alla piscina “Magazzù”, c’è già la rampa carrabile per poter raggiungere la via Consolare Pompea, alla Cittadella, addirittura c’è già un pontile che andrebbe solo ristrutturato.
«Ci sono tante grandi città di mare o costruite sul fiume – ha detto l’ingegnere Davide Ferlazzo, sempre della Dinamica – che hanno un servizio marittimo o fluviale che funziona molto bene. Noi abbiamo 30 km di costa nel tratto fra Ganzirri e Tremestieri e possiamo sfruttarli».

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