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Ingv, un piccolo tsunami vulcanico a Stromboli dopo il crollo di ieri: nessun allarme

Sembra essere in regresso l'attività effusiva dello Stromboli. La colata lavica, in questo momento, non raggiunge più la linea di costa, fermandosi a quota 400 sul livello del mare. Continuano i piccoli crolli in area craterica, dopo quello di stamane che, alle 7 e 45, ha generato una intensa nube piroclastica.

Alle 9:22 di oggi 9 Ottobre 2022 (le 7:22 UTC), un trabocco lavico nel settore Centrale dell’area craterica ha provocato il crollo di una porzione del bordo craterico che ha dato origine ad un flusso piroclastico sulla Sciara del Fuoco a Stromboli. E' quanto viene spiegato sul sito dell'Ingv.  Il flusso ha raggiunto la linea di costa in circa 26 secondi impattando sull’acqua ad una velocità terminale di circa 50 m/s. L’impatto, alle 9:23 (ora italiana) ha innescato una piccola onda di tsunami registrata a tutti e quattro i sensori delle due Mede Elastiche poste ai lati della Sciara del Fuoco. Questo è il quarto (piccolo) tsunami registrato dalle Mede dal Luglio 2019.

L’onda di tsunami ha un primo impulso positivo di circa 2 cm, coerente con un’origine subaerea della sorgente, seguito da un ampiezza negativa di circa 5 cm prodotta dal richiamo di acqua verso la zona d’impatto.  Ampiezza e tempo d’arrivo alle due Mede sono coincidenti ed indicano un’area sorgente equidistante ai sensori, coerente con le immagini delle telecamere di sorveglianza nella porzione centrale della Sciara. La localizzazione preliminare indica una distanza di circa 1100 m dalle Mede ed una velocità di propagazione di circa 32 m/s.

Il sistema di Early Warning tsunami non ha raggiunto i valori di soglia prefissati per l’allertamento che, in caso di condizioni marine ottimali, sono compatibili con tsunami di 4-5 cm (positiva) d’ampiezza. L’attività effusiva è stata preceduta da un aumento del tremore sismico iniziato durante una debole fase di inflazione del suolo.

Nell'immagine sopra: registrazione dell’onda di tsunami generato dall’impatto del flusso piroclastico sulla superficie del mare di fronte alla Sciara del Fuoco. In alto di due segnali rilevati dai sensori di pressione alle due Mede di Punta del Corvo e di Punta Labronzo. In basso il segnale del rapporto tra media a breve termine (STA) e media a lunga termine (LTA), utilizzato come criterio di soglia per l’allertamento.

Nel mese di agosto 2022 è stata attivata una collaborazione tra l’INGV e il Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell’Università di Firenze, che negli anni scorsi ha progettato, realizzato e gestito il sistema locale di allertamento tsunami. In questa collaborazione, finanziata dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale e che comprende anche il monitoraggio vulcanico, coordinato dal Centro per il Monitoraggio delle Isole Eolie dell’INGV e altre Università impegnate storicamente nello studio dello Stromboli, si cercherà di migliorare la stima della pericolosità e il sistema di allertamento per gli tsunami di origine vulcanica, integrandolo con quello regionale che il CAT-INGV gestisce per i terremoti tsunamigenici nel Mediterraneo.

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