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La scuola diventa digitale, Messina brinda

La provincia peloritana ottiene quasi 21 milioni di euro per l’ammodernamento delle classi e dei laboratori

Una pioggia di denaro sulle scuole messinese per renderle moderne e adeguate ai nuovi canoni dell’insegnamento digitale.
I fondi sono quelli del Piano Scuola 4.0, un programma di innovazione didattica che, attraverso i fondi del Pnrr, consentirà di trasformare, in tutto il Paese, 100 mila classi tradizionali in nuovi spazi innovativi e laboratori dedicati alle professioni digitali del futuro.
Agli istituti comprensivi e superiori di Messina sono andati circa 20,5 milioni di euro, divisi su 127 scuole, alcune, quelle superiori, con doppio contributo. Un tesoro da sfruttare per aggiornare, in molti, casi strutture che il periodo della pandemia ha reso ancora più vetuste perchè ancora ancorate al vecchio schema di formazione frontale, “analogica” e isolata nelle quattro mura della classe. assolutamente
In tutta Italia il finanziamento è di 2,1 miliardi di euro, con una  riserva ( come prevede il Pnrr) del 40%  a favore degli istituti scolastici delle Regioni del  Mezzogiorno. «Un intervento concreto che trasformerà profondamente la scuola italiana, rivoluzionando i processi di apprendimento delle nostre studentesse e dei nostri studenti, all’insegna della tecnologia e dell’innovazione» – ha commentato la sottosegretaria all’Istruzione, la messinese Barbara Floridia. «Questo piano è suddiviso in due azioni – ha spiegato –. La prima è denominata Next generation classrooms con 100.000 classi innovative e prevede che ciascuna scuola del primo e del secondo ciclo potrà trasformare almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi ambienti e una nuova didattica con un finanziamento complessivo in Italia di 1 miliardo e 296 milioni. La seconda si chiama Next generation labs, gli spazi per le professioni digitali del futuro: questa azione si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado per realizzare laboratori in grado di sviluppare competenze digitali». Per il ministro Bianchi «è il più grande intervento trasformativo mai realizzato nel Paese». Adesso si attende il decreto poi potranno partire gare d’appalto e lavori. In un anno la rivoluzione sarà compiuta.

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