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Messina, ex stabilimento Sea Fligth: aggiudicato l'appalto. Si abbatte l'ecomostro

Si avvicina il grande giorno dell'abbattimento dell'ecomostro presente a Capo Peloro. Ha ormai i giorni contati l'ex stabilimento Sea Flight, a due passi dal mare incontaminato di Torre Faro. La V Direzione ambiente e pianificazione-Servizio ingegneria della Città metropolitana ha affidato i lavori alla ditta A&C Fratelli Calà Srls, con sede a Tortorici, che aveva offerto un ribasso del 41% su un importo a base di gara di 179.883,49 euro (il quadro economico è lievitato rispetto alla precedente stima). Il provvedimento porta la firma dell'ing. Carmelo Battaglia, responsabile unico del procedimento. Espletati gli ultimi passaggi burocratici, non resta che allestire il cantiere, fare intervenire gli operai e mettere in moto i mezzi meccanici. Dovranno, nello specifico, procedere alla dismissione e demolizione delle strutture del vecchio cantiere navale e delle superfetazioni, con smaltimento e conferimento in discarica dei rifiuti, oltre alla caratterizzazione delle matrici ambientali al fine di definire eventuali successivi interventi. Non ci sarà nessuna alterazione dell'habitat naturale, mentre miglioreranno gli standard e le condizioni di sicurezza. Il termine massimo a disposizione per l'esecuzione dei lavori è stabilito in 65 giorni. Dalla relazione tecnica a cura della progettista Claudia De Benedictis si evince che i materiali «debbano essere demoliti per la riqualificazione successiva dell'area» e che «su indicazione e indirizzo del sindaco metropolitano, la Città metropolitana di Messina procederà alle attività di progettazione delle demolizioni, il cui progetto, munito dei pareri richiesti, verrà trasferito al Comune di Messina cui è demandata la proposta di riqualificazione e utilizzo della area stessa». Quanto allo stato di fatto, si rimarca che l'insieme delle strutture nell'area di Torre Faro è in forte stato di degrado e totale abbandono.

Intanto, si materializza un piccolo “giallo” sulla destinazione futura di questa area: sulle ceneri del vecchio cantiere non sorgeranno Mercato coperto con vendita e consumo a Km 0, ristorante e caffetteria. Ipotesi, questa, legata a un refuso. Palazzo dei leoni aveva inserito, nella relazione “Aree estese” inviata al Governo per ricevere i fondi del Pnrr, un progetto che prevedeva tale scenario cavalcato da un architetto che lo scorso autunno partecipò a un concorso di idee per rilanciare Capo Peloro. Una proposta peraltro in contrasto con il Piano di utilizzo del Demanio marittimo che nella zona non consente nuovi volumi.

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